Poco più di un mese fa il neo-presidente impresentabile della Regione Campania Vincenzo De Luca annunciava fiero “abbiamo risolto un problema che si trascinava da tanti anni, la Caremar” riferendosi alla (ormai ex) compagnia regionale marittima del gruppo Tirrenia, ultimo residuo di trasporto pubblico che rimaneva al golfo di Napoli.

Il 16 luglio scorso, infatti, la Regione ha ceduto la società Caremar al raggruppamento temporaneo di imprese concorrenti costituito da Snav (gruppo Aponte) e Rifim (gruppo Medmar/D’Abundo, lo stesso coinvolto nell’inchiesta sulla P4 che confessava ai giudici di aver regalato crociere a magistrati e altri funzionari di alto livello), gli stessi armatori che a febbraio di quest’anno sono stati sanzionati dall’Antitrust, con una maxi-multa superiore a 14 milioni di euro, per aver messo in essere un’intesa restrittiva della concorrenza per ripartirsi tratte e ricavi.

Oltre a segnare la fine di ogni concorrenza nel Golfo, grazie a questa privatizzazione, battezzata da De Luca come “la fine dei problemi” non si fa che regalare il golfo di Napoli ai membri di quel cartello degli armatori privati a cui la Regione darà anche dieci milioni di euro di fondi pubblici ogni anno.

Per riassumere: un cartello di armatori privati che continua a gestire le tratte senza aver mai vinto nessuna gara europea ma grazie a delle concessioni, la compagnia pubblica smantellata e data in pasto ai suoi concorrenti che in più ricevono anche un cospicuo assegno.

Alla luce di ciò l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Marco Valli ha depositato un’interrogazione alla Commissione Europea per sapere:

– se non ritiene che la cessione di Caremar alle concorrenti Snav-Rifim, imprese coinvolte nel cartello sanzionato dall’Antitrust, possa configurare una sostanziale restrizione o impedimento della concorrenza ai sensi degli articoli 101-102 del TFUE e quali ulteriori azioni intenda intraprendere a riguardo;

– se intende avviare nuove indagini per valutare la conformità del prezzo di cessione e della compensazione concessa a Snav-Rifim per la gestione dei servizi di traghetto con le norme in materia di aiuti di Stato;

– se ha deciso di intraprendere ulteriori iniziative a seguito delle informazioni fornite dall’Italia sulla situazione nel golfo di Napoli al fine di valutare la conformità al regolamento n. 3577/92 sul cabotaggio marittimo.

Articolo Precedente

Borse a picco, l’allucinazione dell’equilibrio economico

next
Articolo Successivo

I migranti di oggi non sono come i Goti del V secolo

next