Roma, funerali di Vittorio Casamonica

Ipocrisia. La vicenda del funerale Casamonica mette in mostra solo questo. Ipocrisia delle istituzioni, dell’amministrazione, della politica. Sono giorni che tutti si sbracciano e urlano e si indignano, ma si indignano di cosa? Un innocente a piede libero, che sia chiacchierato, sospettato, zingaro o appartenente a una famiglia su cui si indaga può avere il funerale che vuole. Se invece è colpevole deve essere giudicato e messo in galera, prima del funerale. Se non lo è che venga lasciato in pace. Qual è il problema che sono arroganti, smargiassi e vistosi? Non è un reato esserlo, abbiamo molti leader politici assai accomunabili a queste categorie. L’unica cosa assurda è che un elicottero andasse fuori rotta e sorvolasse la città senza permesso, dunque giusto punire i responsabili. Ma per il resto? Di che ci si indigna? Che i Casamonica si mostrano impunemente? L’accento è sull’impunità, dunque, non sul far mostra di sé. Se sono impuniti, però, siamo noi a doverci indignare, non le istituzioni latitanti.

Se i Casamonica hanno commesso reati che non sono stati perseguiti, questo è affare delle forze dell’ordine, per i quali funerale o non funerale c’era e c’è del lavoro da fare, che non è stato fatto. Se i Casamonica sono stati in galera hanno pagato per quel che hanno commesso. Ognuno ha tutti i diritti di organizzare il funerale che vuole. Cosa dimostra un funerale pacchiano e sfarzoso? Di cosa bisogna indignarsi? Che siano zingari? Sarebbe razzismo. Che siano potenti? Se lo sono diventati rubando che vengano inquisiti. Che vogliano mandare messaggi alla malavita tramite una cerimonia? Ben altri messaggi mandano i malavitosi, non hanno bisogno dei funerali. E poi, anche fosse? Non è un reato, che almeno quei messaggi qualcuno li interpreti a fini di indagine. Che i parenti agli arresti domiciliari fossero stati autorizzati a presenziare alle esequie? Trovo assolutamente corretto per tutti che ciò avvenga. Umana e civile compassione, non c’è niente di male.

La verità è che le istituzioni benpensanti vogliono sempre tutto sotto al tappeto. Sporcizia, magagne, problemi. Che si scopra la condizione drammatica delle nostre città non fa bene al loro doppiopetto. Che clan e mafiosi a Roma spadroneggino lo sappiamo da tempo, non lo dimostra un funerale. Un funerale imbarazza solo chi doveva gestire l’ordine pubblico, e questo non piace. Se del lavoro andava fatto per perseguire dei criminali, ben venga un funerale a mostrare che c’è molto da lavorare per contenerne reati e violenze. I mafiosi da sempre fanno funerali sfarzosi. Nelle processioni fanno fermare la madonna davanti alle loro case con la connivenza di parroci e preposti alla sicurezza. Il funerale Casamonica mette solo in risalto l’inefficienza delle istituzioni. Per questo la politica si indigna, dimenticando di aver chiesto spesso il voto ai clan. A me quella cerimonia non dà alcun fastidio, come fatto in sé. Semmai mi indigno che colpevoli di reati siano a piede libero, se di questo si tratta, e che chi dovrebbe garantire l’ordine, amministratori, politici, forze dell’ordine, gridino allo scandalo quando dovrebbero spiegarci perché, se sono criminali, non sono in galera.

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