Due giorni fa la Merkel è venuta in Italia a visitare l’Expo di Milano. Renzi e consorte erano lì ad attenderla, insieme al commissario Giuseppe Sala, tutti ansiosi di mostrare alla cancelliera il fiore all’occhiello dell’Italia dell’era renziana.

Non è la prima volta che cerchiamo di impressionare un cancelliere tedesco in visita nel nostro Paese. La nostra sudditanza alla Germania è un ricorso storico. Mentre l’altro leader tedesco aveva come tratto distintivo un paio di baffetti, quello attuale, Angela Merkel, ha messo il marchio ad un gesto con le mani: il tipico diamante, formato unendo i pollici e le punte delle dita all’altezza dell’ombelico.

Angela Merkel visita Expo Milano 2015

Come vediamo dalle foto, la Merkel sfoggia il suo simbolo appena arrivata all’Expo, nel momento in cui la coppia Renzi le viene incontro. Nel linguaggio del corpo questo gesto viene usato nelle interazioni fra superiore e subordinato. È un gesto che denota sicurezza in se stessi e saccenza, ovvero l’atteggiamento di chi è convinto di sapere più degli altri.

I leader, sia politici che aziendali, riproducono spontaneamente questo gesto quando danno istruzioni ai subordinati. Per la Merkel questo gesto assume anche ulteriori significati.

È una coperta di Linus. Nella campagna elettorale tedesca del 2013 lo slogan “Metti il futuro della Germania in buone mani” era accompagnato da una gigantografia con 2.150 foto di mani che andavano a comporre il suo tipico gesto. Questo lo ha reso un brand, facendogli perdere la spontaneità. Quando oggi si trova in momenti di disagio o tensione Frau Merkel si rifugia in quel gesto che ricorda a tutti, se stessa compresa, la donna forte che è.

Merkel mani 2

È un simbolo femminile. Formando un triangolo con le mani (per giunta posizionato in basso), Angela Merkel simboleggia ed esibisce la sua identità sessuale, ricordando a tutti che nonostante la sua apparenza poco femminile è comunque una donna. (Pure il suo predecessore citato prima, come molti in quell’epoca, emulava il sesso maschile attraverso il braccio teso nel saluto romano).

Anche ad Expo, per niente intimorita dall’imponenza della manifestazione, la cancelliera tedesca ha voluto ricordare a tutti chi comanda. Non ha nascosto il desiderio di manifestare la propria superiorità col corpo, come abbiamo visto, e con le parole.

Quando i cronisti le hanno chiesto “cosa ne pensa, gli italiani sono stati bravi?”, lei ha risposto: “molto bravi”. Come se fosse normale pendere dal giudizio di un leader straniero; quando le è stato chiesto un voto, una pagella, ovviamente non si è sottratta al gioco e ha risposto “it’s good”.

Niente e nessuno, né il suo corpo, né le parole, tanto meno i sudditi della provincia italiana del suo regno, hanno nascosto il fatto che la Merkel è l’imperatrice di noi tutti e che tutto questo, anche Expo in fondo, è suo.

Articolo Precedente

Direttiva europea bavaglio: la fine del giornalismo d’inchiesta?

next
Articolo Successivo

Sud: esiste una questione meridionale anche nei mezzi d’informazione?

next