Contro la corruzione e un’economia debole: centinaia di migliaia di brasiliani sono scesi in strada, perché insoddisfatti della presidente Dilma Rousseff. Le proteste si sono tenute in 200 città e, secondo la polizia, vi hanno preso parte circa 870mila persone, mentre gli organizzatori parlano di due milioni di manifestanti. La presidente brasiliana ha già convocato una sessione di crisi con i suoi ministri più stretti. Le proteste sono state perlopiù pacifiche. A Rio de Janeiro, i manifestanti hanno chiesto che Rousseff e l’ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva vengano incarcerati. In base a un sondaggio pubblicato all’inizio del mese da Datafolha Institute, il 66% cambierebbe la presidente del Brasile, mentre solo per l’8% l’amministrazione Rousseff è “buona o molto buona”. Il consenso della presidente è crollato nel giro di pochi mesi, per la crisi economica e la corruzione scoperta nell’azienda petrolifera nazionale, che ha coinvolto il Partito dei Lavoratori di cui fanno parte lei e Lula

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