Quattro francesi sono stati condannati a 20 anni di carcere nella Repubblica Dominicana al termine del processo di primo grado dell’affaire cosiddetto Air Cocaine: erano accusati di traffico di stupefacenti dopo che nel marzo 2013 sul jet privato (un Dassault Falcon 50) con il quale stavano decollando da Punta Cana (all’estremo oriente del Paese caraibico) erano state trovate 26 valigie che contenevano 680 chili di cocaina. Dopo una camera di consiglio di 10 ore il tribunale di Higuey ha riconosciuto colpevoli i piloti Pascal Fauret e Bruno Odos, il passeggero Nicolas Pisapia e il membro dell’equipaggio Alain Castany. Le altre persone rimaste coinvolte nell’inchiesta (10 dominicani) hanno già visto concludere la vicenda giudiziaria: in 6 hanno patteggiato, per gli altri 4 sono state pronunciate sentenze con pene dai 5 ai 10 anni di reclusione.

I quattro cittadini francesi si sono sempre dichiarati innocenti e in Francia si è formato da tempo un movimento d’opinione in loro sostegno. L’avvocato dei piloti Maria Elena Gratereaux ha annunciato il ricorso in appello. Tuttavia il procuratore Milciades Guzman ha ripetuto, nella sua requisitoria, che la cocaina fu trasportata all’aereo attraverso un buco nella rete di sicurezza in presenza dei piloti”. La condanna è stata definita dal ministero degli Esteri francese “troppo pesante“, ricordando che la sentenza non è definitiva e che il governo di Parigi – attraverso il consolato – continuerà a dare assistenza ai propri concittadini. I quattro francesi dopo 15 mesi di detenzione erano stati rimessi in libertà nel giugno 2014. La Procura aveva chiesto di nuovo l’arresto, ma il tribunale ha solo disposto l’obbligo di non lasciare l’isola.

L’inchiesta che ha dato origine al processo, in realtà, è molto più vasta e ha avuto anche un filone tutto francese e Fauret e Odos erano già stati indagati allora dalla magistratura di Marsiglia. E l’indagine ha sfiorato anche l’ex presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy: dalle indagini sulla compagnia aerea Sn-Hrt condotte dal giudice istruttore di Marsiglia Christine Saunier-Ruellan era emerso che diversi voli charter sono stati organizzati tra dicembre 2012 e marzo 2013 per trasportare l’ex capo di Stato francese: Sarkozy in quelle occasioni viaggiò a Doha, nel New Jersey (accompagnato da Carla Bruni) e a Abu Dhabi. Nessun collegamento con il traffico di droga, ma il giudice aveva ritenuto che questi voli potessero costituire abuso di beni aziendali e ricettazione da parte dei dirigenti della compagnia aerea.

 

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