Guerra in Toscana sui rifiuti: dopo l’Emilia Romagna anche la Regione guidata da Enrico Rossi ha accettato di accogliere nei propri impianti i rifiuti di Calabria e Liguria, realtà attualmente in difficoltà nello smaltimento. Nei prossimi 12 mesi arriveranno 25mila tonnellate di rifiuti liguri indifferenziati e fino al prossimo 30 settembre 600 tonnellate giornaliere (800 il “picco” massimo previsto) di rifiuti calabri urbani.

La decisione della giunta è stata formalizzata in due delibere dello scorso 4 agosto e ha provocato numerose polemiche. “E’ un regalo agli amici del Pd”, ha attaccato il consigliere regionale Giovanni Donzelli (FdI) ricordando come nella gestione degli impianti siano “coinvolti a vario titolo Monte dei Paschi, Fidi Toscana e numerosi consorzi di cooperative”. La possibilità per gli inceneritori di smaltire rifiuti che provengono da fuori provincia è prevista dal decreto Sblocca Italia ed è stata già applicata dalla regione guidata da Stefano Bonaccini. Il M5S toscano ha accusato invece Rossi di “ingrassare” le “lobby dell’incenerimento”, sottolineando come i rifiuti non bastino “a giustificare i 7 inceneritori previsti dai piani Pd”. Elisa Montemagni, consigliere regionale toscana Lega Nord: “Non vogliamo farci riempire di ‘pattume’ altrui: daremo battaglia in Regione”. “Sì – Toscana a Sinistra”, “Firenze riparte a sinistra”, “Medicina Democratica” e “Coordinamento Comitati Po-Pt” in una nota congiunta parlano invece polemicamente di “business dei rifiuti”. Il coordinatore regionale di FI Stefano Mugnai ha chiesto invece quale sia la “convenienza” dell’operazione. “La Toscana gestisce i rifiuti in modo virtuoso: così possiamo venire incontro alle situazioni emergenziali di altre Regioni”, ha replicato a ilfattoquotidiano.it l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni.

I rifiuti liguri arriveranno dalla provincia di La Spezia e dalla città metropolitana di Genova e verranno conferiti esclusivamente nell’impianto di selezione e compostaggio Cermec di Massa. L’accordo con la Liguria costituisce in realtà il rinnovo di un accordo sottoscritto nel 2012 e scaduto lo scorso 30 giugno. Prima volta invece per la Calabria: i rifiuti arriveranno in Toscana fino al 30 settembre “per coprire la situazione di crisi del periodo estivo”. Alla delibera è allegato un elenco “indicativo” delle strutture che si sono rese disponibili a accogliere i rifiuti calabresi: tra queste il termovalorizzatore di Poggibonsi (Si), il polo di trattamento integrato di Arezzo, l’impianto di selezione e compostaggio di Grosseto e quello di Terranuova Bracciolini (Ar) e infine le discariche di Asciano (Si), Abbadia San Salvatore (Si), Terranuova Bracciolini, Civitella Paganico (Gr), Peccioli (Pi) e Rosignano (Li). Le quantità di rifiuti da conferire nei singoli impianti – precisa il testo – saranno definite tramite accordi.

“La Regione – dichiara Fratoni a ilfattoquotidiano.it – ha accolto la richiesta di aiuto di altre regioni senza tener conto del loro colore politico. Gli impianti individuati? Sono le Ato che hanno stabilito le disponibilità degli stessi di accogliere eventualmente i rifiuti”. Ai grillini risponde invece che gli impianti “tengono conto degli obiettivi fissati dalla pianificazione regionale da qui al 2020 per quanto riguarda la crescita di raccolta differenziata e recupero”. Fratoni chiarisce che questa è “un’operazione senza fini di lucro” ma che “ovviamente i costi sostenuti da Calabria e Liguria potranno contribuire a calmierare la tariffa per i cittadini della Toscana”.

Nei giorni scorsi la “guerra” sui rifiuti ha avuto un altro fronte “caldo” a Firenze. La Conferenza dei servizi del 6 agosto ha di fatto dato il via libera alla realizzazione del termovalorizzatore a Case Passerini, nel Comune di Sesto Fiorentino: un progetto di cui si discute da circa vent’anni e che ha scatenato feroci proteste da parte dei comitati ambientalisti. Circa 300 persone (Wwf, “Mamme No inceneritore”, Medicina Democratica, ecc) hanno manifestato contro il progetto. Tra questi anche i consiglieri regionali Giacomo Giannarelli (M5S) e Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra). L’impianto costerà 135 milioni di euro e sarà realizzato da Q.tHermo (60% Quadrifoglio, 40% Hera): l’obiettivo è allestire i cantieri in autunno e terminare il lavoro in 2 anni. Per il via libera definitivo serviranno ancora alcuni passaggi tecnici. “Non farà male ai cittadini ma sarà utile anche all’ambiente” ha dichiarato il sindaco di Firenze Dario Nardella. Nessun passo indietro però da parte dei comitati: “Saremo in migliaia e vi contrasteremo a ogni passo”.

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