Baciami ancora, ma anche no. Le ricerche scientifiche sul bacio hanno scoperto da tempo parecchi dati interessanti. Recentemente, grazie ad un gruppo di ricercatori di Oxford, abbiamo compreso che baciare aiuta a scegliere il compagno giusto e a vivere più a lungo. Come del resto abbiamo imparato che baciare è una vera ginnastica tonificante per il viso (146 i muscoli che vengono utilizzati); che scambiarsi un bacio della durata di 10 secondi equivale ad un potenziale scambio di circa 80 milioni di nuovi batteri; e che in media l’essere umano trascorre 20 mila minuti della propria vita – più o meno due settimane – nell’atto del baciarsi. Ciò che però fino ad ora è mancato rispetto ad uno dei gesti più teneri ed appassionati al mondo è se su quel gesto esiste univocità di significato tra le varie culture del nostro pianeta. Il risultato ha del sorprendente: il bacio non ha un valore universale, anzi. Come riportato dal sito web del Washington Post, secondo una nuova ricerca dell’Università del Nevada e dell’Indiana pubblicata sull’American Anthropologist, meno del 50% delle culture nel mondo traduce il bacio come qualcosa di romantico, ma addirittura c’è chi, come la tribù brasiliana Mehinaku, lo trova “disgustoso” chiedendo agli antropologi che li hanno intervistati “perché la gente ha bisogno di scambiarsi con la bocca il cibo mangiato per cena”.

I ricercatori hanno studiato 168 culture nel corso dell’ultimo anno e hanno registrato nella categoria “bacio romantico” 77 società (il 46%) mentre per le rimanenti 91 (il 54%) il bacio ha tutt’altro significato. “Bisogna tener presente che molti comportamenti che a noi sembrano così normali spesso non lo sono nel resto del mondo; anzi, diventano atti per altri considerabili addirittura come strani”, ha spiegato Justin Garcia, co-autore dello studio e ricercatore presso l’Istituto Kinsey dell’Indiana University, al Washington Post. L’area dove il bacio romantico ha lo stesso significato che gli diamo almeno in Italia è il Medio Oriente (nel 100% dei casi), mentre lo sbaciucchiarsi non trova corrispondenza in nessun paese del Centro America. In Asia, il 73% delle culture locali adotta il bacio romantico; in Europa, curiosamente, solo il 70%; e in Nord America, dato ancor più curioso, solo il 55%. “Nessun etnografo che ha lavorato studiando le popolazioni dell’Africa sub-sahariana, della Nuova Guinea, o nella foresta amazzonica, ha riferito di aver assistito ad una qualsiasi occasione in cui le popolazioni locali studiate si siano impegnate in un bacio romantico-sessuale”, viene riportato nello studio. Il risultato di questa lunga e articolata ricerca porta comunque ad un dato inatteso: “Non c’è nessuna prova che il bacio romantico-sessuale sia universalmente riconosciuto allo stesso modo da tutta l’umanità. Inoltre, vi è una forte correlazione tra la frequenza del bacio romantico-sessuale e la relativa complessità sociale della società: più socialmente complessa è la cultura d’appartenenza, maggiore è la frequenza nel baciare in modo romantico-sessuale”.

Peraltro molti scimpanzé baciano sulle labbra e alcuni, i bonobo, usano perfino la lingua, ma in entrambi i casi i baci non sono mai risultati come preliminari dell’atto sessuale, ma un modo per riconciliarsi con il vicino. Charles Darwin nel suo libro L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali (1872) comprendeva nel comportamento del baciarsi anche lo sfregamento dei nasi e delle pacche sulle spalle come una sorta di bacio primitivo, un impulso istintivo per ottenere “il piacere di uno stretto contatto con una persona amata” e che il bacio e le sue forme correlate di espressione possono pertanto essere considerate universali. Dalle conclusioni pubblicate della ricerca invece il bacio sulle labbra è come una sorta di adattamento evolutivo della specie, ma non possiede un significato univoco in tutto il pianeta. Del resto, se vi trovate in Bangladesh provate a salutare un amico o un’amica con un bacio solo sulla guancia: vedrete come vi guarderanno storto.

Articolo Precedente

Spese pazze su eBay: ecco i giocattoli più cari per eterni (e danarosi) Peter Pan

next
Articolo Successivo

Nuova Zelanda, la piccola Charlotte ha l’apparecchio per l’udito e il padre se lo tatua per solidarietà

next