Roma non è solo la città degli ambulanti, dei cumuli di immondizia abbandonati agli angoli delle strade e dei mezzi pubblici in perenne ritardo. Roma è anche la Capitale delle guide turistiche “abusive”. Un fenomeno da milioni di euro alimentato dal parco archeologico e culturale più grande del mondo. Oltre ai disservizi cronici di un comparto, quello turistico, mai valorizzato a dovere, i visitatori oggi devono barcamenarsi tra guide improvvisate e tour pagati a peso d’oro. Tra via dei Fori Imperiali, Città del Vaticano e Colosseo decine di persone armate di cartellini falsi e italiano stentato cercano di promuovere percorsi turistici senza la pur minima garanzia. Sono tantissimi e non lasciano scampo. Avvicinano i turisti, gli mostrano dépliant con scritte fuorvianti come Vatican Information, Colosseo Tour Information o semplicemente SPQR, lasciando intendere qualcosa di istituzionale. Raggiunto l’accordo sul tipo di tour, l’accalappia-turisti porta il malcapitato nell’agenzia (solitamente poco distante dal posto) dalla quale poi riceve una percentuale sul prezzo (a titolo di compenso) che va da 3% a 5%. Il giro del Vaticano è quello più costoso e quindi più conveniente. Una pratica illegale possibile solo grazie alla carenza di controlli. Il sistema delle sanzioni è fermo alla legge regionale del 1985 e le multe per gli abusivi sono oggi di appena 170 euro. Inoltre non esiste un sistema che permetta di riscuotere le multe dagli stranieri, come avviene invece per il Codice della strada. Gli accalappia-turisti riescono a formare una media di 5, 6 gruppi da 30, 40 persone ciascuno, cui fanno pagare il pacchetto del tour Colosseo, Palatino e Foro Romano tra i 25 e 35 euro a persona. Più volte è stata annunciata dal Comune di Roma la creazione di un corpo di polizia turistica, ma ad oggi non se ne sa nulla (Giuliano Rosciarelli per Ala/news)
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