“Si è messo in mezzo per salvare i cani. E i cinghiali gli sono saltati addosso“. Rosa Rinaudo racconta agli inquirenti la dinamica di quanto accauto questa mattina, intorno alle 8, tra contrada Ferla e Mollo a Cefalù, dove un gruppo di cinghiali ha aggredito e ucciso il marito Salvatore. Lei, dopo aver sentito abbaiare i cani, è uscita dalla casa di famiglia in campagna. E anche lei è stata caricata dagli animali selvatici. Ora è ricoverata con ferite su tutto il corpo all’ospedale di Cefalù. A chiamare il 118 è stato il figlio della coppia. Sui due sono stati riscontrati evidenti segni provocati dai morsi degli animali. Sono in corso le indagini dei carabinieri.

Tutto è accaduto a poca distanza dalla casa dei due coniugi: “Mio marito è uscito con i cani questa mattina. Come fa sempre per una passeggiata. Ho visto che si era fermato perché i cani hanno iniziato ad abbaiare ad un gruppo di cinghiali”. Salvatore Rinaudo ha tentato di mettere i cani in salvo ma è stato assalito da alcuni cinghiali selvatici ed è caduto. La moglie, accorsa nel tentativo di difendere il marito dall’aggressione degli animali che continuavano a caricarlo, è stata a sua volta aggredita mentre cercava di portarlo dentro casa. La signora Rinaudo ha riportato ferite su tutto il corpo ma non è grave. “Io per cercare di recuperare il corpo sono uscita fuori e l’ho tirato dentro casa. Mentre cercavo di prenderlo e portarlo in casa sono stata aggredita anche io. Non ci sono parole per descrivere quello che ho visto. Sono distrutta”.

Un incidente che però non viene accolto con sorpresa dalle istituzioni locali, perché è il prodotto di un problema ben noto e il risultato di “allarmi inascoltati”. Il Presidente del Parco delle Madonie, Angelo Pizzuto parla di “disastro annunciato da tempo sul quale, nonostante le reiterate richieste ben documentate dell’ente parco delle Madonie, il legislatore non ha ancora preso gli idonei provvedimenti, lasciando al caso ed alla fortuna la risoluzione di un problema atavico. Ora il tempo è scaduto”. 

“Più volte è stato segnalato il pericolo dei cinghiali e per questo è stata chiesta anche una campagna di abbattimento controllato. Ma non è stata mai adottata alcuna misura”. Questa la critica del sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, sulla gestione dell’emergenza provocata dalla crescente presenza di cinghiali nelle contrade di Cefalù e nel territorio del Parco delle Madonie. “E’ dell’ottobre scorso – continua Lapunzina – l’audizione, presso la quarta commissione dell’Ars del presidente dell’Ente Parco Madonie. A nome dei sindaci ha ribadito la richiesta di misure urgenti, per permettere l’abbattimento degli animali. Ora la tragedia che, nella nostra società, pare essere un elemento necessario a smuovere le coscienze”.

Il sindaco di Pollina Magda Culotta ha dichiarato “Da tempo, insieme agli altri sindaci delle Madonie, abbiamo lanciato l’allarme per la presenza di cinghiali in questi territori ma nonostante l’impegno assunto dalla Regione ancora non è stato preso nessun provvedimento in merito”. “Il fenomeno si è ingrandito e ci aspettavamo che potesse accadere, come purtroppo è successo, qualcosa di grave. Questi animali sono ovunque, come dimostra il fatto che l’aggressione di oggi è avvenuta nei pressi della casa di campagna dell’anziana coppia – prosegue il sindaco – Il nostro è un grido di allarme rivolto alla Regione perché trovandoci all’interno di un’area parco è la Regione che deve legiferare in merito”.

La richiesta dei sindaci è un abbattimento controllato dei cinghiali presenti all’interno del parco delle Madonie. “Abbiamo fatto molti incontri, con gli assessorati all’Agricoltura e al Territorio, l’ente parco, il prefetto, ma ancora nulla di concreto è stato fatto – conclude Culotta – speriamo che dopo questa tragedia, le cose si muovano in tempi brevi”.

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