“Avete fatto un lavoro straordinario, le vostre ferie sono meritate. L’Italia sta meglio rispetto a un anno fa”. Matteo Renzi in pieno scontro con la minoranza del partito e dopo le polemiche per il nuovo consiglio d’amministrazione Rai composto da nomi molto politici e per niente “nuovi”, prende carta e penna scrive ai parlamentari della maggioranza. Il leader del Pd nella lunga lettera si complimenta del lavoro svolto finora (“straordinario”) ed elenca le riforme fatte dal Parlamento. A fine settimana i lavori dell’Aula saranno sospesi per almeno due settimane e il presidente del Consiglio si rivolge a deputati e senatori perché si riposino in vista di un settembre “in cui ci sarà da correre ancora più forte”. “L’opposizione non fa che urlare, noi ci rimbocchiamo le maniche”.

Il leader Pd è tornato oggi dalla visita in Giappone e ad aspettarlo trova un partito spaccato da malumori e polemiche. Il Vietnam che lui vuole evitare con ogni mezzo è già realtà e la minoranza del partito si prepara a fare le sue richieste in Parlamento al ritorno dalle vacanze. Renzi spera nella pausa perché qualcuno riveda le sue posizioni, ma se così non fosse, sta comunque preparando una stretta sulla dissidenza a Montecitorio e Palazzo Madama.

“Mai il Parlamento italiano in 70 anni di storia aveva lavorato così tanto e così intensamente. E nessun Paese europeo ha mai fatto – tutte insieme – così tante riforme”, scrive ancora Renzi ricordando le varie riforma approvate, dalla legge elettorale al Jobs act, dalla riforma della scuola, alla riforma della pubblica amministrazione, dalla riduzione delle tasse con gli 80 euro e alla riduzione della componente lavoro dall’Irap. In realtà sono proprio questi stessi provvedimenti ad aver portato i rapporti con l’opposizione all’interno del partito ai minimi storici. “In corso di approvazione”, continua, “ci sono la fondamentale riforma costituzionale, il terzo settore, le unioni civili, l’omicidio stradale, la riforma della Rai, il codice dei contratti, la legge sul dopo di noi, quella sull’autismo, il conflitto d’interessi, la cittadinanza. Elenco anche questo parziale. Dopo che la legislatura si era aperta nel segno dell’immobilismo, perché tutti sappiamo (anche quelli che fingono di essersene dimenticati) che se si è cambiato Governo è perché la palude aveva bloccato l’azione dell’esecutivo, quest’anno – grazie a voi, a ciascuno di voi – ha visto una svolta impressionante”, scrive ancora Renzi, “e i risultati si vedono”.

Il testo di Renzi si chiude con un nuovo attacco a quelli che lui ha già chiamato “piagnistei”. Nelle scorse ore sull’argomento si è scontrato con lo scrittore Roberto Saviano che lo invitava a pensare al sud, da troppo tempo abbandonato. “Pensate ai vostri figli, vi prego. Per un decennio ci hanno raccontato che l’Italia era finita, spacciata, esaurita. E ancora oggi nel racconto comune a tutte le opposizioni va tutto male, c’è solo crisi, il Paese è a rotoli. Non è così, naturalmente. Abbiamo molto da fare, ma l‘auto si è rimessa in moto e adesso tocca a noi guidarla”. E in questo chi critica e si lamenta è ancora una volta messo alla porta: “Possiamo fare come fanno i nostri oppositori: urlare soltanto, abbaiare alla luna, gridare nei talk show. Oppure rimboccarci le maniche, non cedere al piagnisteo e cambiare ciò che va cambiato, restituendo fiducia, trasmettendo speranza”, conclude Renzi.

 

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