È da 5 mesi che il crollo del viadotto Italia, a Laino Borgo, ha tagliato la Calabria dal resto del Paese. Tra aree di servizio senza carburante, lavori di ammodernamento, interruzioni e sequestri del cantiere dove morì un giovane operaio, il viaggio sull’A3 è un percorso ad ostacoli. La deviazione al confine tra la Basilicata e la Calabria costringe automobilisti, camion e mezzi di cantiere ad avventurarsi per quasi una quarantina di chilometri in una strada di montagna diventata l’unica alternativa all’autostrada. Un percorso che taglia in due il piccolo paese di Laino Castello dove il sindaco Giovanni Cosenza avverte l’Anas: “Se non rispetta i tempi bloccheremo la strada”. I lavori comunque non dovrebbero essere lunghi. Già per il fine settimana il ministro dei Trasporti Graziano Delrio dovrebbe annunciare che riaprirà il viadotto Italia. “Si eviterà il percorso alternativo – spiega il segretario locale della Fillea Cgil Antonio Di Franco – ma significherà sempre 10 chilometri a una corsia. Sarà comunque un imbuto per la Salerno-Reggio Calabria. Il vero problema è che non c’è traccia dei 42 chilometri e dei 2 miliardi e 300 milioni che ancora servono per ultimare l’autostrada. La Calabria non è la priorità per questo governo”. E intanto la stagione turistica in Calabria è compromessa: “Si può parlare – afferma il presidente di Federalberghi Vittorio Caminiti – di qualche miliardo di perdite per il settore turistico. Abbiamo subito non solo la mancanza di prenotazioni ma anche un aumento smisurato del costo dei trasporti. Ci sono villaggi che fanno pagare anche 18 euro a notte pur di avere clienti”  di Lucio Musolino

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