L’obiettivo della Commissione europea era di redistribuire 40mila migranti in due anni, ma il risultato raggiunto al termine del negoziato è di 32mila persone, che verranno accolte e redistribuite nell’Ue, tra quelle giunte in Italia e Grecia. A queste se ne aggiungono circa 20mila provenienti dai campi profughi. I primi ricollocamenti potranno “cominciare da ottobre” e “questo è il risultato più importante”, ha detto al termine dei negoziati il ministro degli esteri lussemburghese Jean Asselborn, che detiene la presidenza di turno dell’Ue. I Paesi europei hanno rifiutato l’assegnazione dei migranti sulla base delle quote, dimostrandosi più disponibili verso il ricollocamento dei profughi rispetto all’accoglienza dei migranti.

Passa quindi il meccanismo dell’assegnazione su base volontaria che, secondo Asselborn, “ha chiaramente mostrato i suoi limiti”. “Oggi – ha proseguito – abbiamo raggiunto un accordo sul primo anno dei due previsti dal piano, che prevede la redistribuzione di 20 mila persone” arrivate in Italia e Grecia, mentre “per il secondo anno sono necessari maggiori sforzi, ma abbiamo superato i 12 mila”.

L’accordo, raggiunto dal Consiglio europeo degli Affari interni, secondo il ministro dell’Interno italiano, Angelino Alfano, “è un primo passo. Noi – ha detto – siamo completamente coperti per il primo anno” del piano biennale, mentre – ha precisato “il secondo anno non è ancora stato definito nei dettagli”. Alfano rivendica il successo: “Abbiamo avuto molto di più di quello che tutti i governi precedenti avevano mai pensato di avere”. Lo stesso ministro ha annunciato di voler rimuovere il prefetto di Treviso, Maria Augusta Marrosu. Nella città veneta nei giorni scorsi un gruppo di residenti si è ribellato all’arrivo di un gruppo di profughi bruciando arredi e materassi. “Dovevamo dare come amministrazione la prova di fare il massimo”, ha detto Alfano. “Al prossimo Cdm lo sostituirò”. A premere per un segnale forte sarebbe stato il premier Matteo Renzi in un incontro con il ministro dell’Interno a Palazzo Chigi.

I numeri dell’accordo – Gli Stati Ue, che si sono opposti al meccanismo di quote vincolanti, non sono riusciti ad arrivare all’obiettivo indicato dalla Commissione di 60mila richiedenti asilo, divisi fra 40 mila da Italia e Grecia e 20mila dai campi profughi fuori dalla Ue, ma hanno concordato di accogliere 32.256 persone sbarcate sulle coste italiane e greche e 22.504 dai campi profughi.

Ma l’obiettivo è di cercare di arrivare al target di 60mila in una nuova riunione fra novembre e dicembre. Fra i Paesi che si sono rifiutati di accettare i rifugiati da Italia e Grecia ci sono Austria e Ungheria, mentre Regno Unito e Danimarca, secondo i Trattati europei, sono escluse dall’obbligo di accoglienza. L’Irlanda, invece, che beneficia dello stesso diritto, ha deciso di accogliere 600 persone. La Germania riceverà 10.500 rifugiati, la Francia 6.752 e i Paesi Bassi 2.047.

Sul ricollocamento di 20mila persone attualmente nei campi profughi fuori dall’Europa l’obiettivo è stato superato. In questo caso l’Italia ospiterà 1.989 persone, la Germania 1.600 e la Francia 2.375. Molti Paesi che sulla redistribuzione hanno frenato si sono invece dimostrati più generosi sul ricollocamento, come il Regno Unito (2.200), Austria (1.900), Spagna (1.449), Paesi Bassi e Danimarca (1.000). Contributo anche dai Paesi non europei, come Norvegia (3.500), Svizzera (519), Islanda (50) e Liechtenstein (20).

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