Quello che è grave è che intercettazioni che non hanno alcuna rilevanza penale, anziché essere stralciate, siano finite a un giornale e siano state pubblicate. Sono in atto delle verifiche per accertare eventuali responsabilità e il procuratore generale presso la Corte di Cassazione ha aperto un fascicolo. Purtroppo, non è la prima volta che succede, speriamo che sia l’ultima.”. Così il ministro per i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, risponde a un’interrogazione del deputato M5S, Daniele Pesco, durante il question time della Camera. La domanda del parlamentare pentastellato verte sulla conversazione tra il premier Matteo Renzi e il generale della Gdf Adinolfi, intercettata nell’ambito dell’inchiesta su Cpl Concordia e pubblicata su Il Fatto Quotidiano. “Il governo – risponde la Boschi – non ha intenzione di rispondere su supposizioni, ipotesi, forse addirittura illazioni. Il resto è legittimo e probabilmente appassionante per gli interessati al genere fantasy”. Poi spiega: “Sul pranzo citato, il governo non ha nulla da riferire, perché non sono coinvolti esponenti del governo. Per quanto riguarda le intercettazioni sulla telefonata tra Adinolfi e Renzi, durata una manciata di secondi, non si fa riferimento mai né a possibili sostituzioni o promozioni nella Guardia di Finanza, né tanto meno a possibili ricatti esistenti nei confronti di Giorgio Napolitano. Del resto, basta conoscere anche superficialmente il Presidente emerito per sapere che qualsiasi congettura di ricatto è quanto meno fantasiosa e inverosimile”. E aggiunge: “Per quanto riguarda l’ipotesi oggetto della telefonata che l’allora presidente del Consiglio Letta sostituisse e cambiasse uno o due dei suoi ministri, non è nulla di più e nulla di meno di quello che si poteva leggere in quei giorni su tutti i giornali o di cui discutevano tutti i talk show televisivi. Non c’è nessuna ipotesi invece nella telefonata di un cambio del presidente del Consiglio. Quindi, nulla di segreto, nulla di nascosto, nulla di nuovo, soprattutto”. Non ci sta la deputata del M5S, Francesca Businarolo, che contesta punto per punto la risposta del ministro e commenta: “Il quadro che ci si presenta, ancora di più alla luce delle sue non risposte, è veramente desolante”

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