“I numeri nel dettaglio non li diamo”. Niente da fare, le bocche rimangono ultra cucite. Questa volta il segreto impossibile da violare è sui visitatori che arrivano a Expo in treno. La settimana scorsa il commissario unico Giuseppe Sala ha sostenuto in un comunicato che la rete ferroviaria è utilizzata da circa il 30% dei 6,1 milioni di persone che secondo lui sono entrate nel sito di Milano-Rho a maggio e giugno. Un dato gonfiato, perché gli ingressi totali sono stati intorno ai 4 milioni, come ha rivelato il Fatto Quotidiano. Ma Michele Mario Elia, amministratore delegato del gruppo Ferrovie dello Stato, è corso subito in aiuto di Sala: “Si parlava di 20 milioni di visitatori e per noi 
si indicava un 30%. Tra Trenord e il parco Trenitalia siamo in linea con le previsioni”. La sua dichiarazione però chiarisce ben poco sul numero effettivo di persone arrivate in treno.

Innanzitutto la previsione sugli ingressi, e quindi sulle persone che arrivano al sito, era di 24 milioni, maggiore dunque dei 20 milioni di visitatori citati da Elia, perché Expo ha supposto che alcuni visitatori potessero andare all’esposizione più di una volta. Così per i primi due mesi erano previsti 7.610.000 ingressi. Ora, il 30% di 7.610.000 è 2.283.000, un numero addirittura più ottimistico di quello di Sala.

Al commissario unico, infatti, risulterebbero calcolatrice alla mano 1.830.000 arrivi via ferrovia, mettendo insieme Trenord, i cui treni grazie al passante ferroviario sono quelli più numerosi, Trenitalia, Italo, che per ammissione della stessa azienda dà un apporto trascurabile, e pure le compagnie francesi e svizzere. Che Elia abbia esagerato nel dare ragione a Sala? “Intendeva dire che in treno sono arrivati 1,7-1,8 milioni di visitatori, confermando il numero di Expo”, rispondono da Ferrovie dello Stato, la holding pubblica che controlla Trenitalia.

Bene, ora danno una forbice che rivede leggermente al ribasso la stima di Sala. Ma è così difficile avere il numero preciso? Anzi, è possibile avere il dato spacchettato e sapere quanti passeggeri sono arrivati con Trenitalia e quanti sono arrivati con Trenord? “L’azienda non darà ulteriori numeri”, rispondono da Ferrovie dello Stato. E perché? “Non forniamo numeri nel dettaglio”. Analoga la posizione di Trenord, a sua volta partecipata da Trenitalia e da Ferrovie Nord Milano (controllata da Regione Lombardia): “I dati li abbiamo dati a Expo. E non li diamo a nessun altro”. Punto e basta, discorso chiuso. Alla faccia della trasparenza.

Così al momento l’unica certezza è sul numero di arrivi in metropolitana, diffusi dall’assessore milanese Pierfrancesco Maran a conferma di un precedente comunicato dell’azienda di trasporto Atm: 1.563.000 persone scese dai vagoni della linea 1 nei primi due mesi di esposizione. “Quello dei passaggi ai tornelli dell’Atm è l’unico dato concreto”, commenta il presidente del consiglio comunale di Milano Basilio Rizzo. “Visto che altri tornelli sono al sito, perché non ci danno il dato sugli ingressi giorno per giorno? Se non ce li hanno, è ancora peggio: vuol dire che in uno dei luoghi più controllati d’Italia in realtà non c’è alcun controllo”.

Rizzo, che da settimane si batte per avere maggiore trasparenza, ha scritto al prefetto per chiedere i numeri reali e ne fa anche una questione di buona amministrazione, visto che numeri inferiori alle attese imporrebbero di correre ai ripari. Cosa vera anche per Atm: “Se i dati sono questi, che senso ha continuare a mantenere un servizio sovradimensionato con costi assai elevati? – si domanda – tanto più che quello investito è denaro pubblico”.

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