Il vicesindaco di Roma Luigi Nieri (Sel) lascia. Queste sono le seconde dimissioni eccellenti a Roma, nel giro di pochi giorni, dopo quelle del Segretario generale Liborio Iudicello. In una nota pubblicata sul suo sito in cui sottolinea di non essere stato “mai sfiorato dalle indagini di ‘Mafia Capitale’“, spiega di andarsene “per il bene della città e dei romani”. Il nome di Nieri compare in un’intercettazione del 13 giugno in cui il ras delle cooperative Salvatore Buzzi racconta di un colloquio con il vice del primo cittadino: “Mentre dicevo se m’aiutava a fa’ cresce la cooperativa, me chiedeva: ‘Ma mi puoi assume questo?’. Gli ho detto: “Ah Lui’, ma uno come fa a assume se tu non crei lavoro?'”.

Solo pochi giorni fa, il prefetto Franco Gabrielli ha consegnato la sua relazione al ministro dell’Interno Angelino Alfano in cui chiede lo scioglimento per mafia di Ostia, ma non di Roma. “Il mio passo indietro”, spiega oggi Nieri, “che nessuno mi ha chiesto di fare, ha alla base le stesse ragioni: l’amore per Roma e la convinzione che l’amministrazione Marino vada difesa a tutti i costi. Proprio per queste ragioni non posso più tollerare che la mia persona sia usata, in maniera volgare e oscena, come strumento per attaccare Roma e un’amministrazione che ha fatto battaglie di cui la sinistra italiana può andare fiera”.

“Se avessi pensato soltanto a me”, continua, “avrei continuato senza farmi scalfire da nulla. Ho le spalle larghe. Ma ormai è evidente che certi poteri, certe realtà che hanno sempre avuto interessi sulla città, condizionandone le scelte, poteri che io ho incessantemente combattuto, sin da ragazzo, hanno fatto di me il bersaglio perenne di attacchi che non si sono limitati a colpire la mia persona, mai, e sottolineo mai, sfiorata dalle indagini di ‘Mafia Capitale’. portate avanti con serietà e rigore dalla Procura della Repubblica, che infatti non mi ha mai indagato, ma si sono spinti oltre per tentare di inquinare l’immagine dell’intera amministrazione di Roma e anche quella del mio partito, Sel, mai coinvolto in alcuna inchiesta giudiziaria”.

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