Una potente esplosione ha colpito questa mattina intorno alle ore 6 e 30 il consolato italiano a Il Cairo, in Egitto, a El Galaa Street. La deflagrazione è stata provocata da “una bomba nascosta in un’automobile” parcheggiata nei pressi dell’edificio e probabilmente azionata con un telecomando. Almeno una persona è morta e dieci, tra cui due poliziotti, sono rimaste ferite. Secondo Site, sito che monitora sui social network l’attività dei profili legati agli ambienti jihadisti, l’Isis avrebbe “rivendicato” l’attentato. “In questo momento l’Egitto sarà salvato solo con la leadership di Al Sisi. Questa è la mia posizione personale, e sono fiero della mia amicizia con lui. Darò il mio sostegno per lui e la direzione della pace”, la risposta del premier Matteo Renzi in un’intervista a Al Jazeera.

   

Il comunicato dello “Stato Islamico – Egitto”
“Grazie a Dio i soldati dello Stato Islamico sono riusciti a far esplodere un’autobomba parcheggiata che conteneva 450 kg di esplosivo contro il consolato italiano nel centro del Cairo”, si legge nelle prime righe del comunicato diffuso su internet. “Chiediamo ai musulmani di allontanarsi da questi covi di sicurezza perché sono obiettivi legittimi per i colpi dei mujahiddin”, conclude il testo, la cui autenticità al momento non può essere verificata. Il messaggio, che porta la data odierna, non è firmato dalla sigla ‘Wilayat del Sinai‘ (ovvero ‘Provincia del Sinai’, il nuovo nome del gruppo Ansar Bayt al-Maqdis da quando ha giurato fedeltà all’Is), ma bensì dallo ‘Stato Islamico – Egitto‘.

Accorsi, il giornalista fermato: “Non è una rivendicazione”
Alessandro Accorsi, giornalista italiano fermato dopo l’attentato, scrive su Twitter: “Lo Stato Islamico ha pubblicato un comunicato sull’attacco, ma non ha rivendicato l’attacco stesso”.

L’esplosione nel quartiere di Bulaq Abu Laela
La forte deflagrazione ha causato danni a edifici e abitazioni vicine al consolato nel quartiere di Bulaq Abu Laela. Una fonte della sicurezza egiziana ha reso noto che “l’esplosione ha danneggiato oltre alla facciata esterna del Consolato italiano al Cairo anche alcune abitazioni limitrofe”.

Il premier egiziano, Ibrahim Mahlab, il ministro dell’Interno, Magdy Abdel-Ghaffar, e il governatore del Cairo, Galal Mustafa Saeed, si sono recati presso il consolato italiano dopo l’esplosione di questa mattina. Prima il governatore del Cairo, poi il ministro dell’Interno e infine il premier hanno fatto una breve sosta al consolato e poi hanno lasciato l’area. L’unità di crisi della Farnesina, nel frattempo.  Si è “subito attivata tramite il personale dell’ambasciata italiana a Il Cairo ed è in costante contatto con le autorità locali. Il personale si è prontamente recato sul luogo dell’esplosione”. Lo riferiscono fonti interne al ministero degli Esteri italiano. Al momento dell’esplosione il consolato era chiuso. “Bomba al nostro Consolato al Cairo. Non risultano vittime italiane. Vicini alle persone colpite e al personale. Italia non si fa intimidire”. Lo ha scritto su twitter il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.

Dopo l’esplosione davanti al consolato italiano, quattro giornalisti, tra i quali un italiano, sono stati fermati e poi rilasciati dalla polizia. Lo racconta su Twitter uno dei quattro, Alessandro Accorsi, che scrive che lui e i colleghi stranieri sarebbero stati fermati dalla polizia perchè arrivati sul luogo dell’esplosione “troppo velocemente“.

Polizia del Cairo: “Attacco a obiettivo simbolico”
“E’ stato un attacco contro un obiettivo sensibile, un obiettivo simbolico quale è una rappresentanza diplomatica che si trova al centro del Cairo, non un attacco contro l’Italia”. Lo ha detto un ufficiale della polizia egiziana che si trova presso il consolato italiano al Cairo colpito dall’esplosione: si attendono verifiche. “Al momento dell’esplosione – ha confermato l’ufficiale – non c’era nessuno nell’edificio. Non ci sono feriti tra gli italiani. La vittima è un passante e sono egiziani anche i quattro feriti. Al momento non è giunta alcuna rivendicazione. Stiamo lavorando per accertare le responsabilità”.

Mattarella: “Saremo al fianco dell’Egitto”
“L’autobomba fatta esplodere nella capitale di un Paese amico evidenzia ancora una volta la indivisibilità dell’impegno per sconfiggere il terrore. Ribadiamo le ragioni ed i valori della libertà, del rispetto della vita umana, del contrasto alla violenza e della solidarietà che rendono le democrazie più forti di ogni disegno sanguinario”, è l’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Saremo a fianco dell’Egitto e di ogni altro Paese oggetto dei tentativi di destabilizzazione ed invitiamo l’Unione europea e la comunità internazionale ad assumere iniziative efficaci e tempestive in questa direzione”, prosegue il presidente della Repubblica. Sono certo che l’Italia manifesterà la coesione e la compattezza che sa mettere in campo nei momenti difficili, a sostegno dell’azione di tutela della sicurezza. Ai familiari di chi è rimasto vittima di questo orribile gesto, ai feriti e all’intero popolo egiziano, esprimo la solidarietà della Repubblica italiana“.

Il ministro degli Esteri egiziano Shoukry, dopo essere stato sul luogo dell’esplosione, ha chiamato Paolo Gentiloni e ha “condannato l’attacco terroristico avvenuto davanti al Consolato italiano” al Cairo. “L’Egitto farà ogni sforzo con tutti i Paesi del mondo, inclusa l’Italia, per sradicare ed eliminare il terrorismo”, ha detto Shoukry. Il premier Matteo Renzi ha avuto una conversazione telfonica con il presidente egiziano Al Sisi. “L’Italia sa che quella contro il terrorismo è una sfida enorme che segna in profondità la storia del nostro tempo. Non lasceremo solo l’Egitto: Italia ed Egitto sono e saranno sempre insieme nella lotta contro il terrorismo”.


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