Operatori che schiaffeggiano anziani degenti, insultano i ricoverati che in alcuni casi sono vittime anche di furti di denaro: queste, secondo quanto spiegato dagli investigatori, le riprese effettuate dalle telecamere piazzate di nascosto dalla polizia in nove camere della casa di riposo di Prato per l’inchiesta sui presunti maltrattamenti ai pazienti da parte di alcuni infermieri e operatori. La struttura è la residenza sanitaria assistita (rsa) di Narnali, che conta 50 posti letto: 17 gli indagati, è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa stamani in procura. In 9 – 2 infermieri della Asl e 7 dipendenti di una cooperativa, Astir, per lo più donne – sono stati raggiunti da una misura cautelare di sospensione dal servizio. Nel 2012 nella stessa struttura si era verificata una attività di indagine simile che aveva portato alla sospensione per 4 mesi di uno degli operatori sanitari che sono indagati anche oggi. A condurre l’indagine, durata circa due mesi, è stata la squadra mobile di Prato, diretta da Francesco Nannucci: gli accertamenti sono partiti dopo alcune segnalazioni anonime. Sono state poi raccolte le testimonianze di due tirocinanti della scuola di specializzazione infermieristica e piazzate le telecamere che hanno ripreso comportamenti definiti dagli investigatori “deprecabili da parte degli indagati“. Proprio in seguito alle riprese sui maltrattamenti la polizia ha deciso di intervenire nella struttura per accertamenti, senza peraltro svelare il reale motivo, ottenendo l’effetto di far cessare immediatamente gli abusi: dalle intercettazioni telefoniche si evince che gli operatori indagati hanno diffuso un allarme tra di loro circa un possibile interessamento delle forze dell’ordine. Secondo quanto spiegato dal vicecommissario dell’Asl, Simona Carli, la convenzione con la cooperativa sarà sospesa immediatamente, e in via cautelare anche tutto il personale della Asl sarà sostituito

 

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