Tre persone sono state denunciate dai carabinieri per la morte del bambino di quattro anni, precipitato il 9 luglio nella tromba di un ascensore della stazione Furio Camillo della metropolitana a Roma. Si tratta, secondo fonti citate dalle agenzie di stampa, di un addetto dell’Atac, l’azienda di trasporti pubblici locali, e di due guardie giurate dell’Italpol che erano in servizio al momento dell’incidente. I tre sono stati denunciati, a vario titolo in base alle rispettive responsabilità, per omicidio colposo. Le indagini si stanno concentrato anche sulle telecamere della videosorveglianza. L’Atac ha nominato una commissione interna. Subito dopo l’incidente l’assessore ai Trasporti del Campidoglio Guido Improta aveva parlato di “errore umano”.

Davanti alla stazione ora è il momento del lutto. Una sorta di sacrario spontaneo sta sorgendo vicino al luogo dell’incidente: rose bianche e girasoli, alcune candele e un foglietto con su scritto “riposa in pace piccolo angelo”. Una piccola follia, all’indomani della tragedia, è raccolta in silenzio, come se pregasse. “Questa metro è maledetta – dice Mario, un pensionato del quartiere – Le scale mobili sono sempre rotte, questi ascensori funzionano male e la metro è un carro bestiame”. Sua moglie lo zittisce “per amore di questo bambino e della sua famiglia”.

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