Ci sono nomi noti, come quelli dell’ex segretario del Psdi Pietro Longo e dell’ex esponente del Partito socialista italiano (Psi)  Giulio Di Donato (nella foto), e altri meno famosi o che pochi ricordano come l’ex deputato Dc Massimo De Carolis e l’ex assessore al Comune di Roma Robinio Costi. Di sicuro sono pochi i deputati a cui è stato revocato il vitalizio, 10 su 1.500, rispetto a quanto si ipotizzava, tanto che il Movimento 5 Stelle li ha definiti “10 sfigati”. ilfattoquotidiano.it ha ricostruito i loro profili, individuando i problemi che hanno avuto con la giustizia, che li hanno portati alla condanna e quindi alla decisione dell’Ufficio di presidenza di Montecitorio di sospendere l’assegno pensionistico.

MASSIMO ABBATANGELO, 72 anni, è stato deputato del Movimento sociale italiano (Msi) dal 1979 al 1994. Il suo nome è stato coinvolto nell’inchiesta per la strage del treno rapido 904, Napoli-Milano, avvenuta il 23 dicembre 1984. Proprio nel 1994 è stato assolto dall’accusa di strage, ma ha ricevuto una condanna di 6 anni per il reato di porto e detenzione di esplosivi. Tuttavia, nel 2009 torna ad aver un ruolo di prestigio, quando è stato nominato segretario regionale della Campania per La Destra di Storace.

GIANCARLO CITO, 70 anni, è stato sindaco di Taranto 1993 al 1996 e deputato della Lega d’Azione meridionale dal 1996 al 2001. La sua carriera politica è iniziata nel Msi, da cui è stato espulso per condotta non in linea con il partito. Così si è concentrato sulla sua città fino a diventarne primo cittadino. I problemi con la giustizia sono tanti: ha scontato 5 anni per tangenti versategli in cambio del rinnovo di appalti e altri 4 anni nell’ambito della realizzazione del porticciolo turistico in località San Vito. In precedenza, nel 1997, era stato condannato anche per concorso esterno in associazione mafiosa.

ROBINIO COSTI, 72 anni, è stato deputato del Partito socialdemocratico italiano (Psdi) ed assessore comunale a Roma. Nell’ambito di questo incarico è stato accusato di concussione nell’inchiesta sulle tangenti che alcuni imprenditori furono costretti a pagare per vendere ad enti pubblici gli immobili che avevano costruito. Nel 1995 è arrivata la condanna a 3 anni e 4 mesi.

FRANCESCO DE LORENZO, 77 anni, è stato deputato del Partito liberale italiano (Pli) dal 1983 al 1994 e anche ministro dell’Ambiente, dal 1986 al 1987, e ministro della Sanità, dal 1987 al 1993. Il suo nome è salito alla ribalta della cronaca durante l’inchiesta di Tangentopoli. Per lui c’è stata una condanna definitiva a 5 anni per finanziamento illecito ai partiti: si è sempre definito un “prigioniero politico”.

MASSIMO DE CAROLIS, 75 anni, è stato deputato della Democrazia cristiana (Dc) dal 1976 al 1981 e successivamente presidente del consiglio comunale di Milano con Forza Italia. La condanna in via definitiva a un anno e otto mesi è arrivata nel 2005 per il reato di corruzione. La sentenza ha stabilito che nel 1998 De Carolis ha preso una tangente per la costruzione del depuratore di Milano sud.

GIULIO DI DONATO, 68 anni, è stato parlamentare del Partito socialista italiano dal 1983 al 1992 diventando anche vicesegretario del Psi crxiano. Il suo nome è stato coinvolto nello scandalo di Tangentopoli: nel 2004 è stato condannato a tre anni e quattro mesi per corruzione nell’ambito processo per le tangenti relative alla privatizzazione del servizio di Nettezza Urbana a Napoli.

PIETRO LONGO, 79 anni, è stato segretario del Psdi dal 1978 al 1985 ed è stato eletto quattro volte deputato. Nel primo governo Craxi ha ricoperto il ruolo di ministro del Bilancio: è stato coinvolto nello scandalo Icomec per il quale fu condannato a 2 anni e 6 mesi. La società fallì lasciando un buco enorme, anche a causa delle tangenti che aveva dovuto pagare. Longo venne  arrestato nel 1992.

RAFFAELE MASTRANTUONO, 72 anni, è stato deputato del Partito socialista italiano dal 1987 al 1994. Per lui la condanna è stata di due anni e 10 mesi di reclusione nell’ambito dello stesso processo che ha coinvolto Di Donato: quello delle tangenti per la privatizzazione del servizio di Nettezza Urbana a Napoli.

GIANSTEFANO MILANI, 68 anni, è stati deputato del Psi dal 1987 al 1992, noto come un “anticraxiano”, è stato coinvolto in procedimenti relativi all’inchiesta Mani Pulite, durante la quale venne arrestato per corruzione e finanziamento illecito ai partiti. Anche lui si è sempre dichiarato vittima di una “vendetta politica”.

GIANMARIO PELLIZZARI, 70 anni, è stato deputato della Democrazia cristiana dal 1976 al 1992 e anche esponente di spicco della Coldiretti in Veneto, è stato condannato a otto anni nell’ambito del processo sul fallimento della European Pharmaceutical Company, di cui Pellizzari era amministratore.
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