Il generale di corpo d’armata della Guardia di Finanza Domenico Minervini è iscritto nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Bologna per il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità. Come anticipato da ilfattoquotidiano.it, per due anni l’alto ufficiale, oggi comandante interregionale per l’Italia centrale, aveva infatti avuto in comodato d’uso gratuito una automobile (e non due come riportato nel nostro primo articolo) da una concessionaria bolognese.

Minervini tra il 2009 e il 2012 era stato in servizio a Bologna come comandante regionale delle Fiamme gialle. Durante le indagini gli investigatori, coordinati dal pubblico ministero Rossella Poggioli, hanno così scoperto che effettivamente la concessionaria in questione, mentre Minervini era in servizio in Emilia Romagna, aveva ricevuto una verifica fiscale da parte della Guardia di finanza provinciale. Ma la stessa Procura avrebbe appurato che la verifica era stata regolare, né ci sarebbero stati tentativi di influenzare i controlli

L’indagine della Procura comunque per ora va avanti: lo stesso ufficiale è stato sentito dalla pm Poggioli per chiarire il perché di quell’auto a disposizione in forma gratuita per due anni. Minervini, a quanto risulta, ha negato d’aver chiesto favori o indotto i titolari del salone a garantirgli un trattamento di riguardo. Assistito dall’avvocato Lorenzo Valgimigli, il generale avrebbe spiegato di essersi rivolto alla concessionaria perché cliente di vecchia data e soprattutto avrebbe detto di non essere a conoscenza della verifica fiscale effettuata dal Comando provinciale. Nessun favore indebito dunque, è la versione difensiva: Minervini stesso avrebbe spiegato che stava valutando l’idea di acquistare quell’auto. Ad ogni modo, il generale e il suo avvocato Valgimigli hanno scelto per ora di non commentare la notizia.

La vicenda dell’Audi A6 nasce a Napoli da un banale controllo da parte dei vigili urbani della città partenopea, che avevano notato un’auto parcheggiata con al suo interno una paletta segnaletica della Guardia di finanza. Eppure dagli archivi l’auto risultava di proprietà di una concessionaria bolognese. Da qui l’avvio dell’inchiesta.

Minervini ha scalato gradino dopo gradino tutti i vertici delle Fiamme gialle, diventando dentro il Corpo uno degli ufficiali più alti in grado. È stato comandante regionale in Sardegna e, successivamente, dell’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo fino al 2005. Capo di Stato Maggiore del comando interregionale dell’Italia Nord Occidentale di Milano fino al marzo 2009. Dopo il triennio 2009-2012 in Emilia Romagna è andato a Palermo al comando interregionale dell’Italia sud occidentale. Da luglio a settembre 2014 è stato quindi comandante interregionale per l’Italia meridionale con sede a Napoli per poi passare subito a Roma al comando per l’Italia centrale, comando che comprende l’Umbria, l’Abruzzo, il Lazio e la Sardegna.

Articolo Precedente

Bologna: l’Alma Mater alle primarie per il rettore. O il nuovo sindaco?

next
Articolo Successivo

Bus per aeroporto Bologna, autista guidava con patente falsa: denunciato

next