È stato insultato dai medici mentre era sotto anestesia e per questo risarcito con mezzo milione di dollari. È successo a Reston, in Virginia, e a farne le spese, è stata un’anestesista. Secondo la ricostruzione, nel 2013, il paziente si è sottoposto ad una colonscopia e, per essere sicuro di ricordare le indicazioni post-operatorie, ha avviato la funzione di registrazione del suo smartphone. Ma una volta iniziato l’esame, ha dimenticato di spengerlo e il cellulare ha registrato la conversazione dei medici mentre lui era anestetizzato. Tornato a casa la scoperta: nella registrazione si sente benissimo l’anestetista Tiffany M. Ingham dire cose come: “Dopo cinque minuti che parlavamo nel mio studio avrei voluto darti un pugno in faccia e renderti un po’ più uomo“, oppure rivolta ad un’assistente: “Non toccarlo magari ha la sifilide. O la tubercolosi nel pene”. Mentre il gastroenterologo che faceva la colonscopia, Soloman Shah, ha aggiunto: “Finché non si tratta di Ebola, stai a posto“. Grazie alla registrazione, il paziente ha fatto causa ai medici vincendola in soli tre giorni

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