La prima Mini Clubman, quella nata nel 2007, aveva cinque porte. Ma non distribuite nella maniera classica: una dal lato guidatore, due di misure diverse, con apertura ad armadio, sull’altra fiancata, e due in coda. La seconda generazione della versione “station wagon” della Mini, se così la si può chiamare, diventa invece perfettamente simmetrica e abbandona la porticina che si apriva controvento per una paio di più tradizionali (e pratiche) porte posteriori, per un totale di ben sei portiere. Ma le novità sono anche più profonde: la piattaforma è quella nuova, modulare, su cui sono già costruite le Mini 3 e 5 porte e la BMW Serie 2 Active Tourer. La nuova Clubman è notevolmente più grande della precedente: 4,25 metri di lunghezza contro 3,96, 5 posti invece di 4, un bagagliaio che va dai 360 ai 1.250 litri (prima era 260-930). Tre le versioni disponibili:  Cooper (tre cilindri turbo a benzina1.5 da 136 CV), Cooper S (quattro cilindri turbo a benzina 2.0 da 192 CV), Cooper D (quattro cilindri turbodiesel 1.5 da 150 CV). Disponibile per la prima volta sulla Clubman il cambio automatico. Debutto ufficiale al Salone di Francoforte di settembre, in vendita in Italia da novembre.

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