Una sorta di libro mastro in cui venivano annotate cifre su cifre: probabilmente le somme di denaro usate per corrompere i calciatori e truccare le partite del Catania. Si aggiungono nuovi tasselli all’operazione ‘I treni del goal’, l’inchiesta della procura di Catania che ha portato all’arresto del presidente del Catania Antonino Pulvirenti e di altre 6 persone col l’accusa di truffa e frode sportiva: pagavano i giocatori per perdere le partite e far sì che la società siciliana rimanesse in serie B. E il registro dei conti si trovava proprio nella casa di uno degli uomini finiti in manette. La polizia ha trovato anche documenti e appunti in cui sarebbero emersi elementi di rilievo penale che riguarderebbero, appunto, le somme versate dal club calcistico etneo. E nell’abitazione di un altro dei finiti in manette, che secondo RaiSport è Giovanni Luca Impellizzeri, agente di scommesse online, la Digos ha sequestrato 100mila euro in contanti. I soldi erano nascosti in diversi punti del controsoffitto dell’abitazione.

Ma sembra che l’inchiesta sia solo all’inizio. Oltre ai calciatori già coinvolti nell’indagine (Bernerdini, Fiamozzi, Daì, Bruscagin), nel registro degli indagati sono stati iscritti anche i nomi di Luca PagliaruloChristian Terlizzi. Il 36enne difensore del Trapani ed ex del Catania ha detto al Giornale di Sicilia che “non so cosa sia successo. Combine Catania-Trapani? Io ricordo che abbiamo perso sul campo: la partita l’hanno vista tutti. Parlano i fatti, le chiacchiere invece le lascio agli altri. Abbiamo perso 4-1, è vero, ma è un risultato che ci può stare. Mi dispiace che le cose vengano ingigantite, come spesso succede nel calcio: evidentemente c’è qualcuno che si diverte a chiacchierare parecchio e che cerca soltanto di farsi un po’ di pubblicità”. Inoltre sarebbero in notifica anche altri provvedimenti a carico di altri giocatori di Serie B.

Lunedì 29 giugno sono in programma, sul decisione del gip di Catania Fabio Di Giacomo, gli interrogatori di garanzia di Antonino Pulvirenti, Paolo Cosentino e Giovanni Luca Impellizzeri.

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