“Purtroppo la polizia ha le mani legate. Lasciamole tirar fuori il manganello e pestare ‘sta gente qua”. E’ l’auspicio pronunciato ai microfoni de La Zanzara (Radio24) da Joe Formaggio, sindaco di Albettone, paese in provincia di Vicenza, noto per custodire un fucile a pompa sotto il cuscino. La frase del politico, eletto con una lista civica di centrodestra vicina a Fratelli d’Italia, è in riferimento a un episodio che, a suo dire, sarebbe avvenuto in un parco di Vicenza: “Mi viene da vomitare a pensarci. Una nonnina di 90 anni in carrozzina, una che ha costruito l’Italia, e la sua badante hanno visto in pieno giorno una ragazza di colore che faceva una ‘pera’ di eroina al pene del suo compagno, anche lui emigrato. E hanno anche beccato due profughi che facevano sesso lì. Ormai non abbiamo più neanche il nostro parco. La polizia deve picchiare di più questa gente, proprio come in America e in Canada, dove sono stato perché per lavoro giro il mondo. Lì le forze dell’ordine pestano chi si comporta male, mentre in Italia la polizia si becca le denunce perché stringe troppo le manette”. Formaggio dà anche la sua personale ricetta per risolvere varie emergenze: “Io sono certamente favorevole alla pena di morte. Ad esempio, quelli che hanno stuprato la ragazza disabile vanno impiccati in piazza. Di questi faccio compost per i fiori, perché non li mantengo in galera a 400 euro al giorno. Vanno eliminati. I pedofili? Vanno bastonati e segregati. Poi castrazione e lavori forzati. I rom? A loro preferisco di gran lunga gli orsi. I profughi? Non credo che il prefetto abbia tutto questo coraggio da mandarli nel mio paese”. E dà un consiglio ai suoi colleghi sindaci: “Fate come ho fatto io: un’ordinanza sanitaria per profughi, ordinanza che io ho già pronta prima che il prefetto decida di mandarmi qualcuno. Appena gli extracomunitari arrivano, scaricateli nel vostro territorio e, quando vanno via carabinieri e polizia, ricaricateli a forza su un pullmino e portateli fuori dal Comune immediatamente. ‘Sti qua non sono neanche “codificati”, non sappiamo nemmeno come si chiamano e quindi non sappiamo che malattie abbiano. Vadano allora fuori. E non solo: ai confini di Albettone, metterò delle sbarre, perché qui noi stiamo bene da soli” di Gisella Ruccia
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