Rinviato a giudizio l’ex nunzio polacco Jozef Wesolowski per pedofilia e pedopornografia. Lo ha deciso il Tribunale vaticano accogliendo la richiesta del Promotore di giustizia. La prima udienza del processo è fissata per l’11 luglio 2015. L’ex diplomatico nella Repubblica Dominicana dal 22 settembre 2014 è agli arresti domiciliari in Vaticano per volontà di Papa Francesco. A Wesolowski vengono contestati sia reati commessi durante il suo soggiorno a Roma, dall’agosto 2013 sino al momento del suo arresto, sia nel periodo trascorso nella Repubblica Dominicana, nei cinque anni in cui ha ricoperto l’ufficio di Nunzio apostolico, ovvero dal gennaio 2008 all’agosto 2013, quando si è dimesso per le gravi accuse.

Per quanto riguarda il periodo trascorso a Roma dall’ex nunzio, già ridotto allo stato laicale in primo grado nel processo canonico, il provvedimento del Tribunale vaticano contesta il reato di detenzione di materiale pedopornografico, introdotto dalla nuova legge del 2013 voluta da Papa Francesco. La perizia informatica sul pc di Wesolowski, infatti, aveva scoperto un archivio segreto con “oltre 100mila file con foto e video a sfondo sessuale e oltre 45mila immagini cancellate”. Per il periodo precedente, invece, il quadro di accusa si basa sul materiale probatorio trasmesso dall’Autorità giudiziaria di Santo Domingo sugli abusi sessuali su minori. Numerose sono le testimonianze delle vittime dell’ex diplomatico.

Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha spiegato che “l’insieme delle gravi accuse dovrà passare al vaglio dell’organo giudicante, che potrà disporre, per il definitivo accertamento dei fatti, sia di perizie tecniche sugli apparati informatici utilizzati dall’imputato, sia eventualmente di forme di cooperazione giudiziale internazionale per la valutazione delle prove testimoniali provenienti dalle competenti Autorità di Santo Domingo. Una procedura delicata e articolata, sulla quale è intendimento di tutte le parti coinvolte in giudizio effettuare i più attenti riscontri e approfondimenti”.

Nello stesso tempo il Papa ha rimosso i vertici della diocesi di Saint Paul and Minneapolis negli Usa, entrambi accusati di aver coperto gli abusi del loro clero sui minori. Bergoglio, infatti, ha sollevato dall’incarico sia l’arcivescovo John Clayton Nienstedt, sia il vescovo ausiliare Lee Anthony Piché  e ha nominato come amministratore apostolico Bernard Anthony Hebda, arcivescovo coadiutore di Newark. Un provvedimento durissimo quello di Francesco che recentemente ha deciso l’istituzione di una nuova sezione giudiziaria all’intero della Congregazione per la dottrina della fede per processare i vescovi che vengono denunciati per abuso d’ufficio episcopale per la pedofilia dei loro preti. Gli ex vertici della diocesi di Saint Paul and Minneapolis potrebbero essere i primi presuli a essere giudicati da questo nuovo tribunale.

Twitter: @FrancescoGrana

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