“Nel 2011 arrivarono 40mila migranti, ma da ministro mi sono sbattuto. E dal luglio 2011 non ne stavano arrivando più”. Dal presidio leghista anti-profughi davanti alle prefettura di Bergamo, il governatore della Lombardia Roberto Maroni apre l’album dei ricordi per dare una lezione al governo di Matteo Renzi. “Bloccammo le partenze e mandai indietro più di 13mila persone, rimpatriate”. Insomma, uno “sbattimento“, come dice Maroni, che secondo l’ex segretario del Carroccio il governo dovrebbe prendere da esempio. “Perché qui in Lombardia siamo ‘sold out‘, l’Europa ci prende a pesci in faccia e noi degli enti locali dobbiamo gestire quello che il governo non gestisce”, continua, promettendo massima collaborazione con i prefetti. Poi rilancia: “Come si risolve? Picchiando i pugni sul tavolo in Europa. E poi chiedere una missione umanitaria nei paesi africani e in particolare in Libia alla Nazioni Unite, sennò cosa ci stanno a fare”

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Migranti, Renzi attacca l’Europa: “Pronto piano B se non ci sarà solidarietà”

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