Parmacotto ha depositato il 12 giugno 2015 presso il Tribunale di Parma un piano di risanamento che prevede un consistente ridimensionamento del proprio personale. Sono previsti 54 licenziamenti, su duecento dipendenti, oltre il 25% del totale.

Secondo il sindacato Flai-Cgil, la decisione dei vertici aziendali è maturata per concentrare la produzione in un unico stabilimento, quello di San Vitale Baganza, in provincia di Parma. Luca Ferrari, segretario della Federazione Lavoratori Agroindustria Cgil di Parma, interviene sulla vicenda: le organizzazioni sindacali “guardano con preoccupazione a questo piano industriale che, oltre a tagliare tanti posti di lavoro nel breve, non pare garantire nel medio-lungo periodo quella continuità aziendale”.

I sindacati annunciano quindi la richiesta di convocazione urgente di un tavolo di crisi istituzionale a cui partecipino il Comune di Parma, la Provincia e una delegazione di parlamentari che rappresentano il territorio. Ferrari, di fronte allo stato di crisi conclamato, chiede una strada diversa da quella del concordato e afferma che “chi ha portato l’azienda a questa situazione faccia un passo indietro e le dia reali possibilità di rilancio”.

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