La mia proposta è quella di bloccare le partenze: non bombardando i barconi, ma impedendo loro di partire con il blocco navale o meglio ancora con campi profughi in Libia su iniziativa Onu”. E’ quanto afferma il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, durante la sua audizione davanti al comitato parlamentare di controllo sull’attuazione degli accordi di Schengen. “Il governo italiano deve spingere presso la Ue e l’Onu per organizzare campi profughi direttamente in Libia, così come fu fatto nel 2011 in Tunisia, dopo la cosiddetta ‘primavera arabà – ricorda Maroni – per accogliere le persone che tentano di scappare da situazioni molto diverse e che affrontano il rischio della morte in mare per venire non in Italia ma in Europa. Se questa non è un’emergenza umanitaria, non so cosa essa sia. Nei campi profughi in Libia, “si potrebbero fare le verifiche sui requisiti per la protezione internazionale ed europea e poi ripartire il numero di queste persone nei vari Paesi della Ue: questa è la soluzione”. Quanto alla richiesta avanzata dal leader di M5s Beppe Grillo di sospendere l’attuazione del trattato di Schengen, Maroni osserva: “Io l’ho proposto prima di Grillo, già a gennaio, ma per la sicurezza di Expo, non per i migranti. Sono due cose diverse”

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Migranti, Maroni: “Bloccare partenze con blocco navale o campi profughi in Libia”

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