Comincia oggi il conto alla rovescia per il voto dei parlamentari europei sul Ttip: sono chiamati, infatti, domani ad esaminare ed approvare (o respingere) a Strasburgo la risoluzione del Parlamento sul Trattato transatlantico per accelerare, costi quel che costi, la liberazione di commercio e investimenti tra Usa e Ue. Un voto non decisivo per il corso nel negoziato, ma sicuramente indicativo del giudizio politico che i Parlamenti europei danno della sostanza del trattato. Un’indicazione non vincolante ma importante per capire se la Commissione Ue, che negozia da sola e in segreto i testi legali del trattato, goda della fiducia dell’europarlamento e fino a che punto.

La pressione proveniente dai nodi della Campagna Stop Ttip in tutta Europa, che ha promosso nella scorsa settimana un mail bombing a tappeto di tutti i parlamentari per chiarirgli la contrarietà della società civile alle modalità e ai contenuti della trattativa, ha dato grandi risultati. Sulla bozza di risoluzione approvata in Commissione Commercio internazionale Inta ed ora sottoposta al voto in plenaria, infatti, sono stati presentati una cinquantina di emendamenti, alcuni anche ampiamente bipartisan tra maggioranza e opposizione, che spingono per abolire il meccanismo di protezione degli investitori rispetto alle decisioni degli Stati (Isds), a rendere il negoziato futuro più trasparente, ed a mettere dei paletti chiari a protezione della sicurezza alimentare, delle normative sul lavoro e di quelle ambientali. Socialdemocratici e popolari, infatti, si sono spaccarti rispetto alla valutazione dell’operato dei loro colleghi in Commissione Inta, ed alcuni di essi si sono pentiti del voto (o preoccupati dei ritorni pessimi ricevuti via email, fb e twitter anche da molti dei loro elettori) che sono diventati addirittura primi firmatari degli emendamenti “ripatori”. 22 eurodeputati italiani hanno sottoscritto il più cruciale di essi, quello che chiede l’esclusione dell’Isds dalle future trattative. Intanto la raccolta di firme europea che chiede lo stop alle trattative ha superato di slancio quota 2 milioni di aderenti, raggiungendo il traguardo previsto per questo importante appuntamento.

Dopo le star dell’economia internazionale Stiglitz, Krugman e la Senatrice democratica Warren negli Stati Uniti, altre autorevoli voci cominciano a smarcarsi dalla vulgata pro-Ttip della Commissione. Dopo l’appello di un folto gruppo di esperti delle Nazioni Unite, che hanno sottolineato il forte rischio che un trattato come il Ttip possa impattare pesantemente sui diritti umani, ora è la volta di Pierre Degraigne, Direttore Onorario della Commissione Europea, già Assistent Director alla Commissione Commercio dell’Ue, professore di Scienze Politiche all’Università di Lovaine e a Parigi che, in un intervento al Parlamento belga del 25 maggio scorso, ha chiarito come l’impatto del Ttip su crescita e occupazione sia tutt’altro che certo, che potrebbe creare forti asimmetrie interne all’Unione europea e che metterebbe a rischio Piccole e Medie Imprese e occupazione. Oltre che, chiaramente, un forte impatto negativo sul modello sociale europeo e sull’agricoltura europea.

Nelle ore decisive per il voto la Campagna Stop Ttip Italia e la tempesta di tweet, cui tutti possono unirsi con invio di email, di tweet e la partecipazione a decine di presidi e eventi pubblici in molte regioni d’Italia, tutti riportati sul sito. Sarà anche possibile seguire in tempo reale il dibattito a Strasburgo a cominciare dalle 9 di mattina di mercoledì 10 giugno. Sul sito http://stop-ttip-italia.net sarà possibile seguire lo streaming video della plenaria, sul profilo Facebook e dall’account twitter @StopTtip_Italia seguire aggiornamenti, commenti e approfondimenti.

di Monica Di Sisto, vicepresidente di Fairwatch, Campagna Stop Ttip Italia

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