“Lo voglio dire con estrema franchezza e durezza: in questo ddl non esiste una sola norma che vada a favore dei cittadini. È un’affermazione drastica ma viene anche misconosciuta la stessa dizione di concorrenza: un conto è parlare di razionalizzazioni e miglioramenti di determinati settori, un conto è favorire la concorrenza”. Il presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti, ha così bollato il ddl Concorrenza nel corso di un’audizione alla Camera dove si sta esaminando la nuova norma.

Nel settore assicurativo in particolare “viene il sospetto che si tratti di regali alle imprese che operano in un settore già liberalizzato”, ha sottolineato Trefiletti spiegando: innanzitutto “la norma ridicola che prevede la temporizzazione delle testimonianze in caso di incidente”; poi “la riduzione a metà del risarcimento del danno esistenziale non tenendo conto delle tabelle del tribunale di Milano”.  Il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, ha fatto poi notare che “ci saremmo attesi misure vere di concorrenza come la portabilità della polizza o la franchigia obbligatoria mentre l’offerta viene solo fatta a livello di premistica e scontistica. Ci sembra più un provvedimento teso a ridurre i costi alle aziende“. Sulle comunicazioni, ha proseguito, un “no secco ai costi di disattivazione visto che i costi sono già in bolletta”. Punto condiviso da Federconsumatori con Trefiletti che ha sottolineato come “un conto è sciogliere il contratto con equità, un altro è dare una penale al cittadino”.

Più in generale secondo Federconsumatori e Adusbef nel provvedimento “si nascondono regali alle solite lobby: assicurazioni, banche, monopoli elettrici, farmacie, gestori telefonici”. Le associazioni dei consumatori contestano diversi punti del ddl a cominciare dalla parte che riguarda l’Rc Auto dove “i costi della scatola nera (tra l’altro a carico degli utenti) non saranno sufficienti ad ammortizzare eventuali diminuzione di tariffe” e dove la creazione di carrozzerie convenzionate con le assicurazioni “creerà un monopolio abbassando la qualità della riparazione”. Preoccupante poi per i consumatori il tentativo “di Ania e del Governo di dimezzare ulteriormente le tabelle di riferimento per la liquidazione del danno biologico”.

Sempre secondo i consumatori, il ddl concorrenza “consegna il mercato immobiliare nelle mani di banche e assicurazioni in tutta la filiera (compravendita, mutuo, assicurazione) eliminando le tutele dei cittadini garantite dai notai che sono pubblici ufficiali”. Altro punto critico contestato dai consumatori è l’aver sottratto al mercato libero, i farmaci di fascia C (fra questi, antinfiammatori, anticoncezionali, ansiolitici) “che con minori prezzi potrebbero essere acquistati nelle parafarmacie dove sono obbligatoriamente presenti farmacisti”.
Non piace infine ai consumatori l’abolizione dal primo gennaio 2018 del Mercato Tutelato per le tariffe di gas e luce. “Tutto il mercato – affermano i consumatori – viene così esposto al libero arbitrio delle imprese, ma soprattutto alle loro pratiche commerciali scorrette e contratti truffa”.

Quest’ultimo punto è contestato da 16 organizzazioni dei consumatori, secondo le quali se il ddl concorrenza non sarà modificato le famiglie e le Piccole e medie imprese “rischieranno di vedersi aumentare i prezzi di gas ed energia elettrica: Se, come previsto dal ddl, sarà abolito dal primo gennaio 2018 il Mercato Tutelato e cesserà l’attività dell’Acquirenti Unico, “saranno soprattutto i clienti domestici a pagare il conto più caro perché è troppo grande la loro disparità di potere contrattuale rispetto agli operatori”, dicono le 16 organizzazioni. “Servono invece – affermano – norme che garantiscano una più efficiente concorrenza nel settore energia per garantire a tutti i consumatori, a partire dalle famiglie, forniture di elettricità e gas a prezzi equi e concorrenziali”.

Articolo Precedente

Derivati, le banche italiane riducono l’esposizione e le perdite potenziali

next
Articolo Successivo

Imu, macchinari tassati come capannoni. “È una patrimoniale su chi investe”

next