La cosa più bella delle moto sportive è che sono democratiche. Con cifre nell’ordine dei 20.000 euro ci si può sedere su una specie di missile terra-terra che non è poi tanto più lento dei mezzi da corsa, sì, proprio quelli che si vedono la domenica in televisione alzandosi “tutti in piedi sul divano”. Raddoppiando il numero delle ruote fare lo stesso è impossibile: anche lasciando stare l’inarrivabile Formula 1, per provare sensazioni anche solo lontanamente simili a quelle di un pilota di GT1 ci vuole almeno un milione di euro. Ma qui le ruote sono due e sono attaccate alle sospensioni della nuova Aprilia RSV4 1000 RF, cioè la diretta discendente della campionessa di Superbike. Niente targa, frecce o specchietti, dato che sono al Misano Wolrd Circuit Marco Simoncelli e che la Casa di Noale ha organizzato le cose in grande.

Dovrei essere solo un giornalista a una presentazione stampa, però mi sento quasi un pilota vero, perché la “mia” RSV4 attende sui cavalletti con le termocoperte, curata a vista dal meccanico che mi ha appena regolato le leve e fatto il bilanciamento statico. Sono alto 201 cm e ho non poche difficoltà a “inserirmi” dentro la Aprilia, che è compatta come una vecchia 250 due tempi. Conscio dei miei molteplici limiti mi preparo a entrare in pista, sapendo che l’impietoso smartphone dietro al cupolino, collegato con la Multimedia Platform, farà la radiografia di ogni mia azione. Certo, se uno è bravo poi può anche tirare giù i dati, stamparli e vantarsi con gli amici. I “fermoni” come me, invece, possono (e devono) prendere spunto per migliorare.

Ma il tempo delle chiacchiere è finito, l’Aprilia viene portata sulla pit lane e messa in moto. Salgo, abbasso la visiera e entro in pista, determinato a non sfigurare rispetto agli altri colleghi. La prima volta che spalanco il gas la spinta quasi mi travolge – meno male che l’anti-impennata tiene la moto giù – così come la potenza di frenata quando mi attacco ai freni e il grip delle gomme alle prime curve. Devo riparametrarmi più in fretta che posso, perché nonostante mi sembri di andare velocissimo, la RSV4 si sta solo stiracchiando. Di quattro turni a disposizione ho passato il primo a ridefinire il mio concetto di moto sportiva, il secondo a capire dove mettere le ruote e gli ultimi due a spingere sempre di più, finché il mio fisico ha tenuto botta.

Considerate le prestazioni di cui questa moto è capace, andare forte è sorprendentemente facile. L’elettronica vigila con discrezione e il comportamento dinamico è così sano che per scomporla bisogna essere davvero alla ricerca del limite – una cosa per pochi – oppure compiere un errore grossolano. Attenendosi alle semplici regole della guida in pista, usando un po’ di buon senso e avendo il fegato di fare il Curvone a 220 km/h con il ginocchio fuori, anche il più scarso degli amatori (come me) può girare a Misano in 1’55, cioè solo 20 secondi più lento di un pilota di Superbike, senza prendersi il benché minimo rischio. Questo perché tu pensi e la RSV4 esegue, ubbidiente come un predatore selvaggio ben addestrato, che sa di essere letale ma ubbidisce agli ordini del domatore, perché in fondo gli vuole bene.

Aprilia RSV4 1000 RF – la scheda

Che moto è: è la moto più sportiva del Gruppo Piaggio, quella che con alcune modifiche corre nel Mondiale Superbike. Fino a qualche anno fa si sarebbe definita una super-sportiva, ma ora va più di moda hyper-sportiva
Che cosa cambia: il motore è tutto nuovo, la messa a punto delle sospensioni è stata evoluta e il pacchetto APRC ha ricevuto tutti gli ultimi aggiornamenti
Le concorrenti: Bimota DB8, BMW S 1000 RR, Ducati Panigale 1299, Honda CBR 1000 RR, Kawasaki ZX 10-R Ninja, KTM 1190 RC8, MV Agusta F4 1000 RR ABS, Suzuki GSX-R 1000, Yamaha YZF-R1
Altezza sella: 840 mm
Ciclistica: avancorsa n.d.; angolo di sterzo n.d.
Peso: 180 kg, senza batteria e senza liquidi
Motore: Aprilia 4 cilindri a V longitudinale di 65°; alesaggio e corsa 78 x 52.3 mm; cilindrata totale 999.6 cc; raffreddamento a liquido, distribuzione bialbero a camme (DOHC), quattro valvole per cilindro. Potenza max all’albero 201 CV a 13.000 rpm; coppia max all’albero 115 Nm a 10.500 rpm
Cambio: estraibile a 6 rapporti; comando cambio con sistema elettronico Aprilia Quick Shift (AQS)
Sospensione anteriore: forcella Sachs steli ∅ 43 mm; [Forcella Öhlins Racing, con trattamento superficiale TIN]. Piedini forgiati in alluminio ribassati per fissaggio pinze radiali. Regolabile in precarico molle, estensione e compressione idraulica. Escursione ruota 120 mm
Sospensione posteriore: monoammortizzatore Sachs regolabile in: idraulica in estensione e compressione, precarico della molla, lunghezza interasse [monoammortizzatore Öhlins Racing con piggy-back completamente regolabile in: precarico molla, lunghezza interasse, idraulica in compressione ed estensione]. Biellismo progressivo APS. Escursione ruota 130 mm
Pneumatici: ant: 120/70 ZR 17; post: 200/55 ZR 17 (in alternativa 190/50 ZR 17;190/55 ZR 17)
Piace: precisione di guida, motore, agilità, stabilità, frenata
Non convince: ergonomia “stretta” per chi è più alto di 180 cm
Produzione: Noale, Italia
Prezzi: 18.300 euro per la versione RR e 21.590 euro per la RF
In vendita: da subito

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