Un clima più costruttivo, maggiore serenità nel confronto politico. Le elezioni provocano tra i candidati sempre una tensione estrema, un eccesso di litigiosità: ma ora che le amministrative, regionali e comunali, sono terminate e i risultati elettorali chiari, tutti devono rimanere nei registri della “vivacità” e abbandonare i toni quasi da rissa per produrre dei risultati che non facciano perdere il treno della ripresa. È questa la riflessione del capo dello Stato nel giorno della Festa della Repubblica.

Nei giardini del Quirinale Sergio Mattarella ragiona con i cronisti sul dopo-elezioni: “Il confronto parlamentare è un momento alto, che si esprime ai livelli più alti quando è sereno, composto e corretto“, spiega completando la preoccupata analisi di ieri sulla crescita dell’astensionismo dovuta alle “liti esasperate” che allontano i cittadini dalle istituzioni e quindi dal voto. “Questo non toglie nulla – aggiunge affinché non ci siano equivoci – alla vivacità delle posizioni politiche, alla profondità dei consensi e dei dissensi”.

L’appello arriva nella giornata della Festa della Repubblica con ancora vivissima la polemica, anche interna al Pd, sulla lista degli “impresentabili” e un neo-governatore, Vincenzo De Luca, che denuncia alla Procura la presidente dell’Antimafia, Rosy Bindi. Il capo dello Stato rimane prudente sulle riforme e fedele alla sua linea di rispetto dei ruoli istituzionali. Non si sbilancia quindi quando gli si chiede se ora per non perdere la ripresa si debba accelerare sulle riforme: “Il percorso riformatore è intenso ed è all’esame del Parlamento e sarà il Parlamento a scegliere tempi e contenuti di questo percorso”.

Il presidente è intervenuto a due riprese mettendo in relazione aspetti che confliggono e che rischiano di far deragliare il Paese: una ripresa che sembra a portata di mano frenata da una conflittualità istituzionale che sembra non accorgersi che i cittadini in questa fase vorrebbero altro. Certamente più “coesione sociale” e “unità“. E questo in effetti gli ha chiesto la gente accorsa come sempre per l’apertura dei giardini del Colle: “Ci aiuti a migliorare l’Italia”.

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