Dopo gli scandali, per il gruppo Ferrovie Nord Milano è arrivato il momento della lottizzazione. Così alla Lega Nord è appena andata la presidenza, affidata ad Andrea Gibelli, l’ex vice presidente della Lombardia in era formigoniana voluto da Maroni come segretario generale della Regione. Mentre Forza Italia si fa avanti per le nomine ai vertici delle partecipate del gruppo, con in pole position Pietro Paolo Giampellegrini, niente meno che il tesoriere della campagna elettorale in Liguria di Giovanni Toti.

Nemmeno il tempo di rialzarsi dall’inchiesta sulle spese pazze che ha coinvolto l’ormai ex presidente Norberto Achille. E il futuro del gruppo Fnm, controllato dalla Regione con il 57 per cento delle azioni, è già segnato. Con i partiti in maggioranza al Pirellone a farla da padrone. Per la presidenza di Ferrovie Nord, la controllata più importante che gestisce la rete e le stazioni, il favorito è Giampellegrini, avvocato di Massa che vanta un’amicizia di lunghissima data con Toti, visto che i due sono stati in classe insieme dalle elementari fino al liceo. Il consigliere politico di Berlusconi, una volta eletto all’Europarlamento, se è portato dietro Giampellegrini a Bruxelles come membro del suo staff, per poi farsi accompagnare da lui in Liguria nella campagna per le regionali. Dal canto suo Giampellegrini non ha mancato di mostrare tutta la sua ammirazione per l’ex compagno di classe, quando un anno fa al Tirreno ha elogiato il suo carisma: “Era alto, bello, modi pacati, sempre ben vestito, bravo nell’eloquio. Galante. Un leader. Già allora si vedeva che sarebbe diventato qualcuno”. Se la sua designazione verrà confermata dal cda di Fnm in programma nei primi giorni di giugno, Giampellegrini potrà contare su un compenso di circa 100mila euro all’anno. Altrimenti dovrà accontentarsi di una poltrona un po’ meno prestigiosa al vertice di una delle altre partecipate.

Sempre a Forza Italia dovrebbe andare la presidenza di Nord Energia, controllata da Fnm con il 60%. E qui il designato al momento è Pietro Tatarella, capogruppo del partito in consiglio comunale a Milano. Un incarico da circa 50mila euro che arriverebbe dopo la sua mancata nomina nel cda di Fiera Milano spa. Tornando alla capogruppo Fnm, dopo che due giorni fa i soci hanno dato l’ok al nuovo cda, restano ora da scegliere i due vice di Gibelli. E qui, per bilanciare l’incarico intascato dal Carroccio, i più papabili sono Gianantonio Battista Arnoldi, ex deputato vicino all’assessore regionale di Forza Italia Alessandro Sorte, e Fabrizio Garavaglia, collaboratore in Regione del consigliere dell’Ncd Alessandro Colucci. Sempre che in Forza Italia le carte non si rimescolino, dopo la nomina nel cda di Pedemontana appena saltata per Stefano Maullu, l’ex numero uno di Teem vicino a Mariastella Gelmini.
@gigi_gno (luigi.franco.lf@gmail.com)

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