Caro ministro dell’Ambiente Lafazánis, spero lei possa dedicare un attimo di attenzione a questa lettera.

Sono il direttore di www.ecodallecitta.it, sono un ambientalista italiano e ho anche sostenuto l’Altra Europa con Tsipras. Spero che in Grecia si possano fare politiche ambientali avanzate, che diano un buon esempio a tutti noi europei.

Vi scrivo per un dialogo che facilmente si potrà estendere ad altri ambientalisti, senza bisogno di consulenze retribuite. Qui mi riferisco all’ambientalismo come opportunità per risparmi di risorse e spese pubbliche, come opportunità di nuove entrate pubbliche (ecotasse), e come opportunità per alcuni miglioramenti di condizioni di vita. Insomma ai temi della vostra agenda con Bruxelles dei prossimi mesi.

I temi che vi sottopongo sono: inquinamento luminoso e illuminazione pubblica, road pricing urbano e interurbano, riduzione dei rifiuti, recupero del cibo sprecato (e food sharing), turismo equo, risparmio energetico.

Per quanto riguarda questo ultimo, è probabile che per necessità si sia già fatto molto nella direzione di risparmiare su costi di riscaldamento e raffrescamento negli edifici pubblici o a carico della spesa pubblica, ma ci stiamo accorgendo che i potenziali di risparmio energetico sono enormi nei Paesi mediterranei.

L’inquinamento luminoso è l’altra faccia della medaglia dell’illuminazione pubblica, una spesa che grava da noi – e credo anche in Grecia – principalmente sulle casse comunali. L’associazione Cielo Buio ha analizzato il vizio ovvero perversione di paesi come l’Italia e la Spagna che illuminano male e spesso sovra-illuminano con un carico energetico e una spesa pro capite superiori a quelli della Germania. In Francia una legge recente ha imposto lo spegnimento di uffici e vetrine (salvo zone molto turistiche) a notte fonda.

E’ interessante il movimento dei Comuni che si definiscono “villaggi stellati”. Sono in Francia tremila piccoli (ma anche non piccolissimi) Comuni che hanno deciso da qualche anno di spegnere tutta la illuminazione stradale dopo le 24 e qualcuno addirittura dopo le 23. Al di là di qualsiasi innovazione tecnologica (che spesso costa, cioè necessita di tempi di ammortamento) considerare che non ci siano 4.380 ore l’anno in cui tenere la luce accesa ma soltanto 2mila sarebbe un grande risparmio. Ma soprattutto sarebbe uno straordinario investimento culturale sul turismo perché al di là di un po’ di paesini francesi la Grecia sarebbe il primo Paese europeo a rivedere e a far rivedere le stelle. Le stelle dalla Grecia.

Nel campo della mobilità, c’è una cultura urbanistico-trasportistica che ha propiziato l’introduzione del ticket nelle strade del centro di Milano, la benefica Area C che oltre ad aver ridotto traffico e inquinamento ha portato il Comune a incassare alcune decine di milioni l’anno. Più in generale, e pur tenendo presente le necessità di commercio e produzione e lavoro, pare discutibile che sulle autostrade spesso non si paghi alcun pedaggio mentre inevitabilmente – a causa delle difficoltà dei conti pubblici – salgono i prezzi dei biglietti del trasporto collettivo. A livello sia locale che extraurbano, dunque, sarebbe molto opportuno un confronto con gli esperti del road pricing.

Nel campo dei rifiuti abbiamo in Italia la competenza e la combattività della Rete per i Rifiuti Zero e molta gente impegnata nelle aziende della raccolta e del riciclo e anche nella nascente rete del ri-uso (Occhio del Riciclone). L’aspetto immediato da sottolineare è la possibilità di ridurre costi di smaltimento tramite la riduzione e la differenziazione e successivo riciclo dei rifiuti e anche la possibilità di ricavare direttamente dai rifiuti beni di consumo ancora validi per chi ne ha bisogno.

Sappiamo che esiste anche in Grecia il Banco Alimentare che recupera e redistribuisce cibo ancora valido che i commercianti scartano. Ma si ha l’impressione che questa cultura e queste attività siano poco sviluppate in Grecia. Per quanto riguarda in particolare lo spreco di cibo in Italia si sta varando il primo piano nazionale di prevenzione, mentre il tema è centrale nei dibattiti che accompagnano Expo. Si tratta di recuperare come cibo un 20/30% di quantità che viene sprecata nel tragitto tra produzione e consumo e dai consumatori finali.

Nel momento in cui in tutta Europa si sa che il governo greco vuole fornire cibo ed energia a 300mila poveri, sarebbe straordinario se le modalità di reperimento e di gestione di questo cibo e questa energia fossero innovative. I temi che ho citato illuminazione pubblica, road pricing, riduzione smaltimento rifiuti, riciclo, recupero dello spreco di cibo e risparmio energetico possono avere dimensioni tali da incidere nella macroeconomia della vicenda greca e nella verifica con la Ue.

Concludo citando il tema del turismo. Molti vogliono tornare in Grecia come luogo di visita e di vacanza senza sapere e capire come orientarsi per rendere questo turismo nell’epoca di Syriza realmente fruttuoso in termini di economia solidale. Pensate a una tassa di soggiorno, dato che probabilmente non si può mettere una tassa di entrata e uscita? Consigliate di andare in alberghi e campeggi che rilasciano ricevuta? Credo che sarebbero ascoltati messaggi chiari in questo senso.

Ringrazio per l’attenzione e per l’eventuale risposta

Paolo Hutter, direttore di Eco dalle Città

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