Due piccole cittadine che hanno gli stessi identici problemi nonostante si trovino ad oltre mille chilometri di distanza e in due regioni molto diverse. Non è un gemellaggio e non è nemmeno un’iniziativa comune: in verità gli abitanti di Cammarata, in Sicilia, e di Capriate San Gervasio, in Lombardia, ignorano probabilmente l’esistenza delle rispettive città. Eppure a leggere il programma elettorale di Vincenzo Giambrone, ex deputato regionale di Forza Italia, oggi candidato sindaco del piccolo comune in provincia di Agrigento, non c’è dubbio: a Cammarata, seimila anime al centro della Sicilia, i problemi sono quasi identici a quelli riscontrati da Valeria Radaelli, eletta nel 2013 sindaco di Capriate San Gervasio, ottomila abitanti in provincia di Bergamo.

Il programma depositato da Giambrone (gallery sopra) in vista delle amministrative siciliane del prossimo 31 maggio, infatti, è quasi totalmente identico a quello presentato dal primo cittadino bergamasco alle elezioni di due anni fa (sotto). Interi punti programmatici, paragrafi che contengono la descrizione della popolazione, persino obiettivi e proposte lanciate dal candidato sindaco siciliano sono uguali a quelle presentate due anni fa da Radaelli, poi eletta alla guida del comune bergamasco. Un vero e proprio caso di “saccheggio” del programma elettorale, e poco importa se Cammarata e Capriate abbiano ben poco in comune.

Nel 2013, per esempio, l’attuale sindaco di Capriate San Gervasio spiegava, nel suo programma elettorale consultabile sul sito del comune, che “la famiglia è stata definita risorsa per l’umanità in quanto svolge un ruolo fondamentale nella trasmissione di valori e nei rapporti tra generazioni”. Per questo motivo, aggiungeva, “noi della lista Usc (Una sola comunità) riconosciamo il fondamentale ruolo del nucleo familiare e vogliamo mantenerne le forza incisiva nella società”.

Passano due anni e come per magia quelle stesse parole si materializzano 1.500 chilometri più a sud. Unica irrinunciabile modifica: nel programma di Giambrone scompare la lista di Radaelli, per lasciare il posto alla sua “le Ali per Cammarata”. Ma non solo: cosa promette di fare Giambrone per le famiglie di Cammarata? “Sostenere solidarietà e associazionismo tra famiglie, in particolare per quelle formate da disabili” e poi “sviluppare forme di sostegno al nucleo familiare con interventi mirati volti a risolvere situazioni di disagio che possano compromettere la serenità e l’unità del nucleo familiare”: le stesse, medesime proposte lanciate dal primo cittadino bergamasco due anni fa. Identico fenomeno si verifica per gli altri punti del programma, con qualche impercettibile modifica.

Se a Capriate spiegavano che “la nostra comunità è composta per il 41% da cittadini che hanno più di cinquant’anni e il 15% ne ha più di settanta, persone che contribuiscono allo sviluppo economico e del tessuto sociale che ci circonda”, a Cammarata lasciano perdere dati e statistiche, confermando in blocco tutto il resto. Ovviamente la lista di Giambrone “intende valorizzare il contributo decisivo dell’esperienza che le persone hanno maturato nel corso della loro vita”: lo stesso obbiettivo, espresso con le medesime parole, avanzato due anni or sono dalla lista di Radaelli.

Piccolo particolare: nel bergamasco intendevano “continuare l’attività di assistenza agli anziani anche attraverso la convenzione della consegna dei pasti a domicilio”, mentre a Cammarata hanno lasciato perdere quell’obiettivo, forse per carenze di bilancio. E se per gli anziani della provincia di Agrigento si prevedono quasi le stesse misure messe in campo per i coetanei bergamaschi, anche a Cammarata l’aspirante sindaco sostiene che “il mondo dei giovani, inteso dalla nascita all’adolescenza è certamente un momento importante per la formazione della persona”: idea già messa nero su bianco dal primo cittadino di Capriate.

Tra i tanti punti del programma praticamente identici, anche qualche differenza di peso. Come quando l’aspirante sindaco di Cammarata deve spiegare ai suoi concittadini cosa pensa di fare in campo urbanistico. Anche in questo caso l’incipit è – come quasi tutto il resto – made in Lombardia. “Il concetto di urbanistica di questa lista passa attraverso lo studio, la programmazione e la progettazione di scenari passati, presenti e futuri della nostra Città nel suo complesso, con lo scopo principe di migliorare la qualità urbana e, pertanto, in modo esplicito di migliorare la qualità della vita dei cittadini: i veri protagonisti della quotidianità” scrivono i siciliani, attingendo ogni parola dai colleghi lombardi. Poi però al momento di snocciolare gli obbiettivi, ecco un cambio di rotta netto: se a Capriate, infatti, si ripromettevano di “proteggere il suolo non ancora edificato” e di “realizzare zone fruibili e protette per l’uso delle biciclette e per le camminate” a Cammarata invece si punta alla “revisione del Prg” e al “Piano del traffico”.

“Neanche 15 pagine di programma riescono a scrivere. Il mio voto per Giambrone è 2, motivo: copiato”, dice il professor Contardo Alongi, che ha evidenziato su Facebook il “saccheggio” del programma elettorale ad opera del candidato sindaco siciliano, tra le ironie dei suoi concittadini. Inconsapevoli di avere così tanto in comune con una città, che probabilmente neanche conoscevano.

IL DISOBBEDIENTE

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