La Presidente della Camera Laura Boldrini ha visitato a Rio la ong di cui sono vicepresidente e che si occupa principalmente di educazione infantile, aiuti alle famiglie delle favelas e cultura. Che siano segnali di cambiamento? Chi lo sa. Per noi senza dubbio un’apertura al dialogo, al riconoscimento e, soprattutto, all’interesse per problematiche planetarie di grande portata.

Di certo la presidente Boldrini non è nuova a questi temi essendosi occupata in passato principalmente di alimentazione mondiale, rifugiati e aree di crisi. Infatti sembrava piuttosto a suo agio in un posto che di certo non è uno dei peggiori di Rio, ma è pur sempre un post molto difficile e pieno di problematiche, dove il nostro Centro Para Ti per i bambini fa da cuscinetto a due realtà enormemente diverse dove lavoriamo da trenta anni. Si è presentata vestita sportivamente con pantaloni neri e scarpe comode ed è stata accolta da Lidia Urani, presidente della ong Para Ti da lei fondata venticinque anni fa insieme alla mamma Giuliana Marcon e al padre Franco Urani. Quest’ultimo, purtroppo scomparso nel 2009, era stato il primo presidente della Fiat Brasile e Sud America e il fautore dell’accordo tra l’azienda e lo Stato del Minas Gerais, per l’apertura degli stabilimenti a Belo Horizonte. Negli anni ’80 aveva abbandonato il lavoro manageriale nel settore automobilistico per occuparsi quasi esclusivamente, insieme alla moglie, di aiuti ai bambini e alle famiglie delle favelas di Rio.

L’incontro, ufficiale e previsto da un mese, è stato preparato con attenzione sia da noi che dall’ambasciata e dal consolato e non è durato nemmeno poco: c’è stato tutto il tempo per illustrare alla presidente il nostro progetto rivoluzionario.

La visita è stata un successo. Era presente tutto il nostro staff, lo staff della Presidente, l’ambasciatore e il console, lo staff della Rai corrispondente a Rio. E’ stato un piacevole riconoscimento istituzionale, soprattutto del lavoro umanitario trentennale della famiglia Urani. Ed è stato un riconoscimento per tutti noi e per il nostro gruppo per la capacità di far incontrare due mondi distanti, come una favela di gente povera e istituzioni dello Stato. C’è stato il tempo di mostrare il Centro Para Ti gremito di bambini e di amici della favela di Vila Canoas dove operiamo. Laura Boldrini e Lidia Urani, dopo aver parlato a lungo e giocato con i bambini si sono scambiate alcuni doni, come per esempio il libro autobiografico di Franco Urani, da noi editato Una rivoluzione possibile, il mio libro Il Mistero della Libertà e i disegni realizzati per l’occasione dai nostri bambini. In seguito sono state in visita a piedi all’interno della favela e all’asilo per i bambini piccolissimi, realizzato dal padre di Lidia negli anni ’80.

La nostra speranza è che questo incontro, al di là dell’utile e piacevole scambio umano e culturale, possa condurre ad azioni concrete, come per esempio un contatto fruttuoso con Marchionne e la Fiat, di cui la presidente Boldrini si è fatta garante, che finora non ha mai sostenuto il nostro Centro, nonostante Franco Urani fosse stato il primo realizzatore dell’azienda in Brasile e nonostante i nostri ripetuti tentativi di contatto regolarmente disattesi. Se accadesse significherebbe la possibilità concreta di aiutare più gente ed espandere il concept Para Ti sia a Rio che altrove coinvolgendo ancora di più bambini e ragazzi che hanno disperato bisogno di guida, istituzioni, volontari e artisti nel processo rivoluzionario che abbiamo avviato.

Ringraziamo tutti i cari amici e le istituzioni che hanno reso possibile il successo dell’evento. Per ulteriori informazioni sul nostro progetto, potete approfondire qui e qui.

Le foto sono di Allan Baltar, brasiliano, professionista della comunicazione, collaboratore volontario di Para Ti.

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