Anche a Genova, per la seconda volta in poco più di due mesi, Matteo Salvini viene accolto dalle proteste. Circa duecento antagonisti sono stati respinti dalla polizia, dopo che un gruppo era riuscito a superare un cordone e a lanciare bombe carta e fumogeni vicino al palco da dove parlava il leader della Lega Nord. Che, nonostante i tafferugli, ha proseguito il suo comizio in Largo Pertini.

“Questi sono dei poveretti. La risposta la devono dare i liguri domenica. Questa non è democrazia. Carabinieri e polizia non dovrebbero essere qui ma in giro ad acciuffare spacciatori”, ha detto Salvini riferendosi agli antagonisti che nel frattempo avevano iniziato un contro-comizio a pochi metri di distanza, in piazza De Ferrari, vicino a Palazzo Ducale. “Il compito delle forze dell’ordine – ha proseguito – non è quello di tenere a bada 50 disadattati che non conoscono il concetto di rispetto e democrazia“. 

Salvini era già stato contestato nel capoluogo ligure a marzo in occasione del lancio della candidatura di Rixi alla presidenza della Regione, e nelle scorse settimane è stato accolto dalle proteste in Sicilia e in Toscana, fino a Segrate e Bologna.

I momenti di tensione di oggi si sono verificati in piazza De Ferrari quando alcuni dei manifestanti – che scandivano slogan come “fuori i razzisti dalle città” – sono riusciti a infiltrarsi tra la folla, lanciando oggetti e fumogeni in direzione del palco. Sono volati schiaffi e pugni con alcune persone che assistevano all’intervento del leader della Lega, arrivato sul posto poco prima delle 19. Sul palco con lui sono saliti, tra gli altri, il consigliere regionale della Lega Nord Rixi, la segretaria regionale del Carroccio Sonia Viale, il candidato alla presidenza della Regione Liguria Giovanni Toti, l’ex ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo.

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