Cinema

Festival di Cannes 2015, attesa per la consegna della Palma d’oro. E se la giuria decidesse per un ex aequo?

Tra i favoriti Saul Fia dell’esordiente ungherese Laszlo Nemes. Le preferenze dei critici vanno a Carol di Todd Haynes e The Assassin del maestro taiwanese Hou Hsiao Hsien. Tra gli italiani a ricevere migliori consensi è stato Nanni Morettii, seguito da Paolo Sorrentino e da Matteo Garrone

di Anna Maria Pasetti

E se Ethan & Joel Coen decidessero di abbondare e replicare quel 1997 con una Palma d’oro ex aequo? Il ragionamento avrebbe senso in quanto si tratta della prima volta al Festival di Cannes di due presidenti di giuria. Nell’anno citato vinsero il giapponese Shoehi Imamura (L’anguilla) e l’iraniano Abbas Kiarostami (Il sapore della ciliegia): in giuria militava un vivacissimo Nanni Moretti che la leggenda ricorda venne soprannominato “nouveau Mazarino” dalla presidente Isabelle Adjani per intrighi durante le riunioni di giuria per convincere i compagni a non trascurare Kiarostami.

Oggi Nanni Moretti è tra i concorrenti alla Palma d’oro e chissà che non possa incappare in una simile risoluzione per opera dei cinefili fratelli Coen. I premi ufficiali sono sette (Palma d’oro, Gran Prix, Prix du Jury, Regia, Attore/Attrice, Sceneggiatura) ma può capitare che le giurie se ne inventino un ottavo, ed essendo spesso capitata la presenza di ex aequo (persino il nostro Elio Germano ne fu “oggetto” quando vinse con Javier Bardem nel 2010), perché non immaginare che quest’anno i titoli nel Palmares arrivino fino a una decina su 19 concorrenti.

Le voci della domenica mattina spesso deviano da quel che poi avverrà in serata (stasera dalle 18.50 orario di inizio della Cerimonia di chiusura). Affidandoci ai premi collaterali, va notato che il FIPRESCI (la federazione internazionale della stampa cinematografica) da un paio d’anni coincida con la Palma d’oro: in tal caso, quest’anno il massimo vincitore dovrebbe quindi risultare Saul Fia dell’esordiente ungherese Laszlo Nemes. Quanto alle preferenze mostrate dalla critica internazionale in questi 13 giorni di festival, la griglia dei voti di Screendaily è da sempre un piccolo punto di riferimento: per la rivista specializzata britannica dunque, a guidare le preferenze dei critici sono Carol di Todd Haynes ex aequo con The Assassin del maestro taiwanese Hou Hsiao Hsien entrambi con una media di 3,5 punti su 5.

I peggiori della classifica restano The Sea of Trees di Gus Van Sant (0,6 punti) e Marguerite et Julien (0,9 punti). Tra gli italiani a ricevere migliori consensi è stato Nanni Moretti con una media di 2,7 punti, seguito da Paolo Sorrentino con 2,4 e da Matteo Garrone con 2. Alla luce delle considerazioni fatte e anche di valutazioni personali a concorso interamente visionato, i dieci prescelti ad entrare nel palmares in ordine sparso potrebbero essere: Carol, The Assassin, Saul Fia, Dheepan del francese Audiard, Mountains May Depart del cinese Jia Zhang-ke, i tre italiani e i due francesi La loi du marché di Brizé e Valley of Love di Nicloux esclusivamente per gli interpreti maschili.

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