Usa: in arrivo le “crocchette alla marijuana” per cani e gatti
Milioni di americani possono usare liberamente la marijuana per uso medicale, questo per limitare dolori cronici come l’artrite o alleviare gli effetti di cure come la chemioterapia. Adesso, allo stesso tipo di sollievo, potranno accedere anche cani e gatti. Sono almeno tre, infatti, le aziende che hanno cominciato a produrre cibo per gli animali domestici gettandosi a capofitto nel business delle “crocchette alla marijuana” che in alcuni stati sono già in vendita. Le crocchette in questione contengono una percentuale di THC, il componente della cannabis che fa “sentire bene” chi la assume. I veterinari però avvertono: devono pero’ essere date solo ad animali in sofferenza che i proprietari non vogliono far sopprimere, molto spesso nella fase finale della loro vita. Vale la pena di ricordare che,c rocchette a parte, 22 stati consentono la vendita della marijuana dietro la presentazione di ricetta medica, mentre due, Colorado e Washington, l’hanno liberalizzata completamente.

Denver: giocatore di football fermato per possesso di marijuana, i social si scatenano
Rimanendo sempre in “materia”, ha riempito i social di mezza america la storia di un giocatore di football americano, tra i migliori del campionato di college, fermato per possesso di marijuana e poi messo sotto contratto da Denver, squadra che gioca in uno stato (il Colorado) dove, come si diceva, la cannabis viene venduta liberamente. Il fatto riguarda Shane Ray, un fenomeno all’università del Missouri, precipitato pero’ nelle graduatorie dei professionisti proprio per la multa per eccesso di velocità che ha poi portato il poliziotto a perquisire la vettura e ad arrestarlo per possesso di stupefacenti. A parte l’ironia dei social, Denver ha “ringraziato” le altre squadre, che potevano scegliere prima di lei tra i giocatori di college, per non essersi fidate, non tanto delle doti sportive di Ray, ma di come potesse essere la sua reputazione dopo quanto accaduto. La NFL ha una politica rigorosissima per tutti i suoi giocatori che vengono trovati positivi ai test, anche se solo per le droghe leggere. E questa politica non e’ destinata a cambiare, nonostante le leggi degli stati stiano legalizzando la marijuana. Intervistato su quanto riguardo al suo caso, Ray ha commentato: “All’inizio mi sono arrabbiato un po’, ma poi ho lasciato perdere. Anche perché il mio è un caso particolare, non quello di un drogato. Ed è poi ovvio che,” da pro”, mi atterro’, senza problemi, alle regole della lega”.

La musica country che piace alla Repubblica Ceca? Rigorosamente in lingua locale.
La musica country è qualcosa di veramente americano, con poche sacche fuori dai confini statunitensi. Un po’ di appassionati negli stati di lingua inglese, qualche “maniaco”(come chi scrive) sparso a macchia di leopardo in giro per il mondo. Tutto questi dimostrato dal fatto che il 97% delle vendite di questo tipo di musica avviene su territorio Usa e, molto raramente, le star del country, che sono tra quelle che guadagnano di più nel mondo dello show business,vanno oltreoceano per esibirsi. Eppure c’è una nazione dove il country, nonostante le tradizioni locali vadano esattamente dal lato opposto, ha un gradimento davvero impensato, ed è la Repubblica Ceca. Da quelle parti, “Country Radio” è tra le cinque più gettonate. Ascoltandola, però, ci si accorge di qualcosa di decisamente strano: tutti i brani trasmessi non sono in inglese ma nell’incomprensibile (almeno per noi) lingua locale. Quindi, se volete sentire Waylon Jennings,  Tammy Wynette o i decisamente più moderni Keith Urban e Carrie Underwood, imitati perfettamente da cantanti locali professionisti, in un idioma diverso, cercate pure Czech country radio su internet e… Buon divertimento.

Auditel, rilevare i dati diventa sempre più complicato: è l’era dello streaming, sugli schermi tv
Per la serie: come ti annullo o quasi l’auditel almeno in America. Da quelle parte è la Nielsen che rileva i dati d’ascolto televisivi ma un brand vale l’altro e, con l’avvento dello streaming dagli smartphone e dai tablet, i conti sono tutti da rifare. Questo perché, secondo alcune statistiche fresche fresche, il 36% degli statunitensi non usa più la televisione come una volta (cioè ieri) ma condivide sullo schermo piatto di casa quello che ricerca in streaming, appunto. I numeri non dicono quanti di questi contenuti siano visti in maniera “ufficiale” o rubacchiati qua e la, comunque sia, rimane il fatto che i sistemi di rilevamento non possono per ora valutare questi ascolti dando quindi dei dati falsati al mondo pubblicitario.

Telefilm, CSI chiude i battenti con un film per la tv
Rimanendo collegati, almeno per il momento, con la televisione di tutti i giorni, ecco un paio di note per gli appassionati di telefilm che riguardano sì il mercato americano ma anche il nostro, visto che gli stessi arriveranno anche in Italia. La CBS ha annunciato che CSI chiuderà per sempre i battenti con un vero e proprio film per la TV. Protagonisti due degli attori originali della serie, William Petersen e Marg Helbernger, ingaggiati a peso d’oro per l’occasione. Ma, se siete appassionati del genere, non disperatevi troppo: la legacy di CSI continua con CSI,Cyber, nel quale troverete una rilanciata Patricia Arquette. La Fox ha invece deciso di non rinnovare “The following” che aveva avuto un enorme successo con la prima serie, ma soprattutto ha annunciato che, dopo la stagione 2015, finirà la lunghissima corsa di “American Idol” non un telefilm ma il talent show che negli ultimi 15 anni ha fatto da “ispiratore” a tanti programmi simili che sono arrivati. L’anno scorso American Idol aveva perso il 20% degli ascolti quindi la decisione presa era decisamente nell’aria.

I veterani diventano intrattenitori, prima e dopo le partite
Un paio di senatori americani hanno chiesto al congresso come mai il governo abbia acconsentito di pagare vari club professionistici sportivi per poter far partecipare dei militari ai vari momenti di intrattenimento che precedono e riempono le partite. E’ abbastanza usuale vedere, prima di un match di baseball o di basket, veterani di guerra presentati al pubblico per prendersi i meritati applausi e vari reparti di esercito, marina ed aviazione, interagire con i fans su diversi argomenti. Sino “all’interrogazione”, era luogo comune pensare che i militari fossero invitati dai club come apprezzamento per il loro lavoro e non che lo stato avesse pagato, nel corso degli ultimi anni, diversi milioni di dollari per garantirsi questo tipo di esposizione.In pratica, come ha commentato qualcuno, lo sport ha messo sullo stesso piano i soldati con cantanti e acrobati.

Lo Squalo di Spielberg: 40 anni fa usciva in america la pellicola che ha terrorizzato milioni di spettatori
In questi giorni, quarant’anni fa, “Lo squalo” di Steven Spielberg debuttava nei cinema americani per arrivare in Italia qualche mese dopo. Nonostante la sua “eta” il film (Jaws ,il titolo originale) ha ancora il suo perché, anche se le tecnologie di adesso lo rendono un po’ retrò. Attualissima è invece ancora la paura che origina nello spettatore. Se vi interessa,utilizzando i parametri dell’inflazione, lo Squalo e’il settimo film che ha incassato di più nella storia.

La versione “volante” di Uber? Si chiama Hobojet
Volete la versione “volante” di Uber? Eccovela: si chiama Hobojet ed è una compagnia dell’Arizona che ha avuto l’idea di vendere i posti rimasti vuoti sui voli privati che oramai collegano praticamente ogni città americana. Ma come funziona? In pratica se, ad esempio, volete andare da San Francisco a Denver, potete iscrivervi al sistema e aspettare che lo stesso elabori tutti i sedili vuoti disponibili sulla tratta. Vi potrebbe anche capitare di viaggiare da soli su un jet da dodici posti, visto che capita molto spesso che gli aerei privati viaggino vuoti per andare a prelevare un cliente che ha prenotato una determinata tratta. Ovviamente ci sono anche i lati negativi, come la non certezza del posto e un trattamento last minute che vi deve vedere con i bagagli pronti. Ma volete paragonare un volo con bambini, gente che russa e mangia unte patatine con le mani con uno dove tutto e’ pensato per farvi stare bene?

Aeroporti: vietato fotografare aerei e personale di bordo per motivi di sicurezza
Rimanendo in tema, se per caso vi trovate in un aeroporto americano, evitate di scattare fotografie a qualcuno o qualcosa che non sia strettamente legato a voi. Sono infatti sempre più frequenti i casi di persone, fermate dagli agenti della security aeroportuale, mentre stavano fotografando degli aerei parcheggiati al gate o filmando cosa stava succedendo in cabina prima della partenza del volo. Per motivi di sicurezza della maggior parte delle compagnie, a bordo non si possono filmare piloti ed hostess. A Steven Leslie, che con il suo smartphone stava riprendendo una scena di un litigio tra una famiglia ed il personale di bordo durante l’imbarco di un volo Jet Blue, è stato intimato di cancellare il file. Leslie si e’ rifiutato di farlo ed è stato fatto sbarcare immediatamente. Caso forse più eclatante è quello di Arash Shirazi che, all’aeroporto di Washington stava fotografando un Boeing parcheggiato della American Airlines e che, per poco, non finiva arrestato come possibile minaccia per la sicurezza pubblica. Ci ha messo due ore per spiegare il motivo che lo aveva spinto ad interessarsi al jet.

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