Il suo corpo è stato trovato decapitato in una zona di campagna del Brasile. Le sue mani erano legate. La sua testa si trovava a 100 metri di distanza. Sul cadavere c’erano chiari segni di violenza. Il ritrovamento del corpo di Evany José Metzker, giornalista d’inchiesta di 67 anni, è avvenuto lunedì 18 maggio, precisamente a Padre Paraiso, nello Stato del Minas Gerais. Il giornalista, che stava lavorando nella zona per una serie di reportage, risultava disperso dal 13 maggio.

Il reporter aveva un blog in cui denunciava una serie di irregolarità nel mondo della politica e della polizia. In particolare condannava i casi di corruzione nell’amministrazione pubblica, criticando l’azione di narcos e pedofili. Prima di morire stava indagando su un giro di prostituzione minorile a Catuji. Secondo i media locali, la polizia sta seguendo due linee di indagini: la prima strada battuta è quella dell’assassinio per motivi politici, l’altra quella che i giornali del luogo definiscono “di un delitto passionale”. Una possibilità quest’ultima scartata dalla vedova della vittima, Hilma Chaves Silva Borges: “Non ho dubbi che mio marito è stato assassinato a causa del suo lavoro. Lui analizzava sempre tutto e andava fino in fondo. Di sicuro deve aver dato fastidio a qualche potente di turno”.

In una nota, il locale sindacato dei giornalisti professionisti ha chiesto l’avvio di una “inchiesta rigorosa”, definendo l’episodio “un attentato contro la libertà e il diritto d’informazione”.

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