Ha già ammesso tutto davanti al giudice il ragazzo senegalese accusato di avere violentato una bimba di sei anni, figlia di connazionali, nella sua stanza da letto in provincia di Bologna. Il 25enne è ora nel carcere della Dozza con l’accusa di violenza sessuale.

Arrivato in Italia come profugo quattro anni fa, il ragazzo viveva in provincia di Ravenna. Ogni tanto andava a trovare dei connazionali conoscenti. Una coppia da tempo in Italia, lui operaio, lei casalinga, pienamente integrati nel tessuto sociale tanto che la piccola è nata a Bologna. Sabato 9 maggio in serata l’ultima visita. Lo stupro è avvenuto domenica quando il giovane si è appartato da solo con la bambina nella sua stanza, forse approfittando di una distrazione dei genitori, che pare fossero in casa. Poco dopo il padre e la madre della piccola avrebbero trovato il 25enne insieme alla bimba e avrebbero iniziato a insospettirsi. Poi la scoperta: tempo pochi minuti la vittima ha iniziato a lamentarsi per dei dolori alla zona genitale ed è allora che i genitori hanno intuito che il loro sospetto poteva essere fondato.

Subito il papà ha chiamato il 112 denunciando l’accaduto e l’arrivo dei Carabinieri ha evitato che la famiglia potesse farsi giustizia da sé. Più tardi anche i medici dell’ospedale Sant’Orsola avrebbero confermato che la bambina ha subito degli abusi. Infine, in sede di convalida dell’arresto il ragazzo, difeso d’ufficio dall’avvocato Silvia Alvisi di Bologna, avrebbe ammesso tutto.

Il giovane era fuggito quattro anni fa dall’Africa su un barcone e aveva chiesto asilo in Italia. Da una prima ricostruzione sembra che il ragazzo al suo arrivo nel 2011 avesse dichiarato di essere cittadino della Guinea e in base a questo avrebbe chiesto lo status di rifugiato politico, sembra avesse ancora quello di richiedente asilo. Nonostante ciò ai Carabinieri i genitori della bimba hanno dichiarato che l’uomo è senegalese.

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