“La Lombardia sarà la prima regione italiana a sperimentare il reddito di cittadinanza”. Dopo la marcia del Movimento 5 Stelle a Perugia per chiedere di approvare la legge in Parlamento, è arrivato l’impegno del governatore della Lega Nord Roberto Maroni. Che però subito viene criticato dal segretario del suo stesso partito: “E’ un’elemosina di Stato”, ha commentato Matteo Salvini, “in linea di principio sono contrario a questo tipo di provvedimenti. Non voglio mettere becco nelle libere scelte della Regione Lombardia, ma con i soldi pubblici preferirei abbassare le tasse e far ripartire il lavoro piuttosto che mantenere la disoccupazione”.

Poche ore prima Maroni aveva annunciato pubblicamente l’intenzione di introdurre la misura in Lombardia: “Molti ne parlano”, ha detto, “tanti chiacchierano, noi lo introdurremo. Ho già incaricato gli assessori Garavaglia e Cantù di studiare le modalità di intervento. In un momento di crisi economica particolarmente grave vogliamo usare i fondi del fondo sociale europeo per ridurre la povertà e l’esclusione sociale, anche attraverso il programma speciale di introduzione del reddito di cittadinanza”. L’annuncio del governatore ha trovato subito l’appoggio del Partito democratico: “L’introduzione del reddito di autonomia”, ha commentato il segretario regionale Pd Alessandro Alfieri, “era nel nostro programma elettorale, quindi siamo pronti a discuterne da subito. Si tratta, però, di un obiettivo importante e ambizioso, che richiede serietà e concretezza. Non bastano gli annunci né le operazioni boomerang come quella sui ticket. Dunque ben venga il confronto”.

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