Il database del turismo accessibile cresce. E non pensate solo agli alberghi attrezzati per i disabili, perché Village for all (V4a) prende in considerazione anche situazioni in cui sono presenti bambini piccoli, anziani, allergie o altro.

Per tutta questa fetta dei mercato, che vale 140 milioni di persone in Europa e 12 milioni in Italia, la piccola società di Ferrara guidata da Roberto Vitali propone una selezione delle strutture fra alberghi, campeggi, b&b, stabilimenti balneari, agriturismo e altro. Paraplegico dal 1976 quando aveva 16 anni, Vitali non ha rinunciato ai viaggi in tenda e sacco a pelo e si è specializzato nel turismo accessibile. Per questo ha creato V4a, il marchio della qualità accessibile, che non vuole essere una certificazione unica valida per tutte le strutture, ma una soluzione che indichi la destinazione adatta secondo il tipo di problema.

“Diamo informazioni – spiega Vitali – grazie a un software brevettato e autofinanziato che permette di raccogliere informazioni su qualsiasi struttura, elaborarle e poi metterle a disposizione del turista”. Con tanto di piantina dell’albergo, numero dei gradini da salire e loro altezza e pendenza delle rampe. Si tratta di oltre un migliaio di informazioni raccolte dagli ispettori di V4a che mostrano l’offerta dell’albergo. “Il sistema non prevede l’analisi del rispetto delle norme. Sono parametri standard, mentre le esigenze sono diverse. Per esempio, verifichiamo la presenza di percorsi tattili per i non vedenti, larghezza delle porte, altezza del banco, dimensioni delle camere o attrezzature per gli ipovedenti”, aggiunge.

Superato l’esame scatta la concessione del marchio che oggi copre 50 strutture italiane, 50 di San Marino che sta certificando la sua offerta alberghiera e due in Croazia dove i lavori sono iniziati da poco. “In database però abbiamo circa un migliaio di strutture, perché abbiamo partecipato alla realizzazione di Expo Facile, il sito che offre una banca dati delle strutture milanesi, e EasyVeneto, un portale che partirà a breve realizzato dalla Regione Veneto che considera il turismo accessibile un settore strategico”.

I clienti possono anche esprimere un loro parere sull’ospitalità, ma per evitare equivoci modello Trip Advisor le valutazioni vengono valutate dal team di Vitali che ogni 12-18 mesi ricontatta le strutture che si fregiano del marchio per sapere se ci sono stati cambiamenti. In caso positivo c’è una nuova visita, mentre gli altri nel giro di 24 mesi circa saranno di nuovo esaminati.

Con il marchio si riceve anche un pacchetto di servizi che comprende la formazione del personale per evitare che il disabile venga trattato in maniera non opportuna. C’è il disabile che paga e il resto viene dato alla moglie, oppure il cameriere che raccoglie le ordinazioni e per il disabile chiede sempre a un’altra persona. Storie di vita vissuta che non hanno fermato la voglia di viaggiare di Vitali che oltre ad avere realizzato una app per i valutatori di alberghi e campeggi entro fine anno presenterà anche la app per i clienti.

Il mobile avanza e il turismo accessibile, che porta dal 10% al 30% in più alle strutture con il suo marchio, ha dal punto di vista tecnologico le stesse esigenze di quello classico.

Articolo Precedente

Usa, Karla vs Jacob: a chi appartiene un embrione congelato?

next
Articolo Successivo

Nozze gay, la figlia di Raul Castro in corteo a Cuba “benedice” le coppie omosessuali

next