Vuole salvare L’Unità, mentre una sua azienda sta per fallire e 133 lavoratori rimarranno a casa. Un’altra tegola si abbatte su Guido Veneziani, a capo dell’omonimo gruppo editoriale che ha rilevato il quotidiano fondato da Antonio Gramsci con l’intento di rilanciarlo. Giovedì il Tribunale di Asti ha respinto la richiesta di proseguire il concordato preventivo della Roto Alba, storica tipografia cuneese nata con le Edizioni Paoline e passata nelle mani dell’editore milanese nel 2012. Da due settimane i dipendenti sono in sciopero perché da mesi non ricevono lo stipendio. La stessa protesta è stata messa in atto anche dai lavoratori di altre tipografie di Seriate (Bg) e Moncalieri (To) e dai giornalisti del gruppo Guido Veneziani Editore.

Il giudice astigiano ha deciso che la tipografia non potrà continuare l’attività nell’attesa che il proprietario si accordi con i suoi creditori per ripianare i debiti. Così nei prossimi giorni Veneziani dovrà presentare l’istanza di fallimento su cui il giudice si pronuncerà nell’udienza di mercoledì 27 maggio. “A novembre la Roto Alba aveva chiesto il concordato preventivo e il tribunale ha nominato due commissari per controllarne la gestione – riepilogano Nicola Gagino della Slc Cgil e Lina Simonetti della Fistel Cisl -. Nel frattempo la proprietà avrebbe dovuto preparare un piano industriale per ripianare i debiti e rilanciare l’attività, ma non ce l’ha fatta e a marzo ha chiesto altri due mesi di tempo per il concordato. Il giudice glieli ha negati”.

Questo è avvenuto anche perché i commissari hanno individuato alcune criticità: “Abbiamo fatto i nostri controlli – spiega uno dei due, il professor Alberto Jorio – ed è emerso che non pagavano gli stipendi e non c’erano contratti di fornitura”. Fornisce più dettagli Gagino: “Da quando la Roto Alba è in concordato la società ha pagato regolarmente solo un mese di stipendio e gli altri sono sempre arrivati in ritardo. Inoltre da trenta mesi non viene pagato il fondo integrativo Byblos sebbene l’azienda abbia trattenuto le quote dalle buste paga dei lavoratori”. Ora resta poco da fare, afferma la sindacalista Simonetti: “L’azienda si è impegnata a portare i libri in tribunale. Entro pochi giorni dovrebbe presentare la richiesta di fallimento”. Per Gagino “l’unico aspetto positivo è che ci saranno interlocutori attendibili come il tribunale e il curatore fallimentare”.

Sulla vicenda intervengono anche i politici di Forza Italia. L’eurodeputato Alberto Cirio ha inviato una memoria al senatore Lucio Malan affinché prepari un’interrogazione: “Il gruppo Veneziani è lo stesso che ha stretto un accordo con il Pd per il rilancio dell’Unità. È un fatto assolutamente inaccettabile che il nostro presidente del Consiglio festeggi in pubblico la provvidenziale alleanza, quando lo stesso gruppo da mesi, ad Alba, sta lasciando 140 famiglie in enorme difficoltà”.

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