Ancora vittime nel Canale di Sicilia. A poco più di due settimane dal naufragio che ha causato oltre 750 vittime, un gruppo di migranti sbarcati a Catania ha riferito di “alcune decine di morti”, stimati in “almeno quaranta“, a seguito di un incidente avvenuto su un gommone poco prima di un’operazione di salvataggio. Tra i 194 sbarcati sulle coste siciliane dal mercantile Zeran, dei sopravvissuti hanno raccontato a Save the Children che su un gommone che trasportava 197 persone “ci sarebbe stata un’esplosione o il mezzo si sarebbe sgonfiato – ha riportato Giovanna Di Benedetto, dell’organizzazione -, certo è che ha avuto problemi e alcune decine di persone sarebbero cadute in mare”. La prima stima indica “oltre 40 morti”, finiti in acqua prima che iniziassero le operazione di salvataggio.

I migranti morti in mare negli scorsi giorni
Sulla nave portacontainer Zeran giunta nella notte tra il 4 e il 5 maggio a Catania sono stati ritrovati i corpi senza vita di cinque uomini. La Procura del comune siciliano ha aperto un’inchiesta sulle modalità della loro morte. Altre tre cadaveri – due donne e un uomo – tra i dieci migranti recuperati al largo della Libia dai mezzi impegnati nelle operazioni di soccorso il 3 maggio, sono stati sbarcati nel porto di Crotone dalla petroliera battente bandiera panamense Prince I che ha partecipato all’intervento. Le salme sono state portate a terra da una vedetta della Guardia costiera e trasferiti all’istituto di medicina legale di Catanzaro.

Gli sbarchi
Sull’isola di Lampedusa sono state sbarcate 43 persone, tra cui 4 minori, che viaggiavano su un’imbarcazione in legno di circa 10 metri. 369 migranti sono stati trasportati da una nave a Pozzallo, nel ragusano. Tra di loro una bambina, nata sul rimorchiatore, che la madre nigeriana ha voluto chiamare Gift (regalo, in inglese), onorando il dono ricevuto nella traversata dalla Libia alla Sicilia. 194 sbarchi anche a Catania, tra cui due minorenni e 18 donne. Nel porto di Crotone la petroliera battente bandiera panamense Prince I – che ha partecipato nel fine settimana all’intervento in mare a 45 miglia a nord est di Tripoli – ha consegnato 250 migranti. Sbarchi anche a Salerno, dove sono giunti 652 profughi provenienti da Ghana, Togo, Nigeria e Gambia. La Marina Militare li aveva individuati e soccorsi su due barconi e due gommoni carichi di persone 60 miglia a Nord dalla Libia, in acque internazionali. Tra loro erano presenti nove donne incinte e cinque persone ustionate.

Arrestati sei scafisti
La Guardia di Finanza di Lampedusa ha arrestato tre tunisini mentre cercavano di confondersi con i 43 migranti da loro trasportati su un’imbarcazione di legno. Gli uomini, accusati di essere scafisti, sono stati rinchiusi nel carcere agrigentino di Petrusa. Anche la polizia di Ragusa ha fermato due tunisini e un libico ritenuti gli scafisti delle due imbarcazioni – con a bordo complessivamente 870 migranti – sbarcati durante il fine settimana nel porto di Pozzallo e precedentemente soccorsi dal rimorchiatore Asso 29. Si tratta del primo arresto di una persona di nazionalità libica accusata di essere uno scafista, alla guida di un’imbarcazione con 350 persone a bordo.

Augusta, 150 migranti in isolamento per scabbia
Circa 150 dei 675 migranti arrivati ieri, 5 maggio, ad Augusta sono stati messi in isolamento nel porto per casi sospetti di varicella e scabbia. Secondo fonti operative sul posto, i medici hanno disposto l’isolamento a scopo precauzionale, per prevenire un possibile rischio di contagio.

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