ELECTION CAMPAIGN CLOSINGUn caffè amaro per Pablo Iglesias, leader di Podemos, la formazione spagnola che secondo un sondaggio di Metroscopia dello scorso febbraio, nelle intenzioni di voto sarebbe accreditata di un 27% alle prossime elezioni politiche.
Glielo ha servito di buon’ora Juan Carlos Monedero, ideologo del movimento e co-fondatore del partito, dal programma radiofonico “la Cafetera” dell’emittente Cable. Il redattore delle linee-guida del partito, con voce mesta ha lanciato critiche, dure come pietre, nei confronti della strategia politica di Podemos.

Richiami allo stato primordiale del movimento, disapprovazione per la perdita di contatto con la base da parte di una dirigenza distratta e accecata dall’orgia mediatica nella quale sembra essere caduta, un minuto di televisione –sostiene Monedero- è più importante del tempo che occorre per organizzare riunioni con i circoli, l’anima stessa del movimento.

Per l’ideologo così si segna un distacco dai militanti che fa apparire la formazione più vicina ai partiti tradizionali, cui il movimento nato dalle occupazioni di Puerta del Sol – la piazza madrilena icona del cambiamento- aspira a sostituirsi.

E poi, ancora, l’accusa di essere stati risucchiati nel gorgo della “partitocracia”, termine coniato in Italia ma che trova estrinsecazioni pratiche anche al di là dei confini nazionali. “Dov’è scritto”, si chiede Monedero con il tono basso di chi ha conosciuto la disillusione, “che fare politica concreta implica firmare un salvacondotto per la politica, per l’inganno?”.

Un’intervista che sembra dare forma al concetto sociologico di “stato nascente” che Francesco Alberoni formulava qualche decennio fa.

Un’ispirazione – germogliata da un disagio e dal bisogno di una nuova solidarietà- che ha identificato un gruppo di persone accomunate da speranze comuni, ha dato vita ad una forza nuova (il movimento) che si è contrapposto allo status quo poggiato sul bipartitismo Partido Popular / Partido Socialista Obrero.

Una rivelazione, secondo il concetto di “stato nascente”, che nel suo processo storico si affievolisce quando si riproduce una quotidianità.

È questa l’inquietudine di Monedero, il quale auspica che il movimento non si discosti dall’idealismo di Eduardo Galeano, l’autore di “Le vene aperte dell’America Latina” recentemente scomparso, e sappia trovare la forza per respingere le tentazioni di essere inglobato nelle logiche del sistema.

Iglesias, poche ore dopo, ha risposto alle critiche sottolineando come Monedero più che un uomo di partito è un intellettuale che desidera volare, l’ideologo ha reagito annunciando, con le scarne parole di Twitter, le sue dimissioni dalla direzione del partito …. il suo modo di “volare” o il modo per non confondersi con la “partitocracia”?

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