“Una volta finito Expo e riagganciata la ripresa economica, bisogna andare a votare”. È questo uno dei pochi passaggi che Diego Della Valle dedica alla politica mentre anticipa alcune caratteristiche della sua iniziativa ‘Noi Italiani’: “Non un partito politico, ma un’associazione che deve stimolare tutti quanti quelli che hanno voglia di fare il bene del Paese”, ci tiene a sottolineare. Nessuna discesa in campo per il momento, come invece qualcuno si aspettava. Del resto il simbolo di Noi Italiani è già pronto da tempo. E di tutto rispetto sono gli invitati arrivati al Pac di Milano per la mostra del fotografo David Bailey, l’occasione scelta da Della Valle per una conversazione con i cronisti. Nelle sale che grazie alla sponsorizzazione della Tod’s ospitano oltre 300 ritratti ci sono il fratello di Della Valle, Andrea, esponenti del mondo dell’editoria
 come Inge Feltrinelli e Alessandro Sallusti, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che saluta con una stretta di mano l’ex rivale Letizia Moratti. E ancora: l’ad di Mediaset Giuliano Adreani, il rettore della Bocconi Andrea Sironi, esponenti della finanza come il 
banchiere Gerardo Braggiotti, il sovrintendente della Scala Alexander Pereira.

Il patron della Tod’s parla della sua iniziativa: sarà “un incitamento ad amici e colleghi a mettersi a disposizione del nostro Paese”. Un invito alle aziende più fortunate a “diventare protagoniste non invasive, ma presenti, di molte cose di cui il Paese ha bisogno. Cose che finora la burocrazia, le leggi addormentate e le disattenzioni politiche non rendono possibili”. Una discesa in campo non politica delle imprese? “Rispondo solo se togliete ‘discesa in campo’”, sorride Della Valle. Per maggiori dettagli bisognerà aspettare “pochi mesi”. Ancora da definire se Noi Italiani avrà la natura di associazione o di
 fondazione. Di certo sarà attiva in campo sociale e nella solidarietà, che “non è né di destra né di sinistra”. Quattro le aree principali di intervento: “Salute, sicurezza, lavoro e istruzione”. Resta il tempo per una stoccata all’attuale classe politica, paragonata a un’azienda che ha tradito i propri clienti. Una critica al Pd per la gestione della riforma elettorale: cose così “bisogna condividerle, anche se è faticoso”. Ma anche a minoranze e opposizioni: “Se alcuni politici sono pronti 
ad accettare di tutto pur di rimanere aggrappati alla poltrona, 
siamo messi male”. La discesa in campo, quella vera, può attendere.

@gigi_gno
luigi.franco.lf@gmail.com

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