“Entriamo nel vivo del passaggio decisivo dopo oltre un anno e mezzo di lavoro serio e approfondito. Sappiamo che questo percorso è iniziato prima ancora che giurasse questo governo, con il discorso di Giorgio Napolitano quando chiese che questa fosse la legislatura delle riforme“. Lo dice il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, parlando dell’Italicum nell’Aula di Montecitorio, cerca di rispondere a tutte le criticità che le opposizioni indicano nella Legge Elettorale: “L’Italicum è una legge elettorale che attribuisce un premio di maggioranza non irragionevole o sproporzionato”. Sulle liste elettorali (bloccate, ndr) il ministro spiega: “E’ una legge elettorale frutto di una mediazione che magari non accontenta né chi avrebbe voluto le preferenze né chi voleva i collegi uninominali, ma è un buon punto d’incontro prevedendo un candidato di collegio, espressione di quella lista in un territorio circoscritto e limitato, perché dividendo l’Italia in cento collegi questi saranno di dimensioni ridotte, 500-600mila abitanti, come una provincia media oggi ed un sistema di preferenze. Il premio di maggioranza viene assegnato alla lista vincente, o anche a una coalizione ma solo se essa, sin dalla nascita, ha chiaramente un leader e un programma. La stessa commissione di esperti del governo Letta disse che occorreva disincentivare meccanismi che creavano coalizioni non omogenee”. Poi la conclusione: “Se siamo nel campo del preferibile, nel percorso che tiene insieme Italicum e riforme possiamo manifestare una disponibilità nell’approfondire modifiche nel passaggio al Senato ma questo non può essere un baratto a livello istituzionale, ma una considerazione seria che potrà portare a modifiche sulle riforme al Senato”  di Manolo Lanaro

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