Italicum, chi era costui? Per due terzi degli italiani la riforma elettorale ha i contorni della (più o meno finta) bagarre politica che lo accompagna fin dalle sue origini, ma i suoi contenuti restano un mistero. E’ il risultato dell’ultimo sondaggio realizzato da Ipsos e pubblicato dal Corriere della Sera. Che fotografa anche un’insofferenza degli italiani: quella nei confronti dei capilista bloccati, invisi al 61% degli intervistati.

In base alla rilevazione condotta mediante 996 interviste realizzate tra il 21 e il 22 aprile, solo il 35% degli italiani dichiara di conoscere il contenuto della riforma: a dicembre erano il 29%. Oltre la metà degli intervistati – il 51% – ha un giudizio negativo sul provvedimento, contro il 34% che invece ne ha una opinione positiva (dopo l’insediamento di Renzi, nel febbraio 2014, erano il 58%, scesi al 45% a dicembre): i favorevoli prevalgono solo tra gli elettori  del Partito Democratico.

Un forte polarizzazione delle opinioni si registra nel merito dei principali punti della riforma. Sul premio di maggioranza il 46% degli intervistati si dice favorevole e il 44% contrario. La possibilità di esprimere la preferenza escludendo i capilista bloccati nei 100 collegi fa registrare il 44% dei pareri favorevoli e il 47% dei contrari, mentre il 44% apprezza la soglia di sbarramento al 3% laddove il 43% si dice contro. Una cosa che proprio non va giù agli italiani, invece, è la presenza dei capilista scelti dai partiti: il 61% degli intervistati si dice contrario a fronte del 26% che si dichiara favorevole.

Gli italiani continuano a volersi esprimere sulla scelta dei candidati e questa loro volontà si riflette anche sull’opinione che hanno della riforma del Senato: il 61% saluta con favore la riduzione del numero dei senatori e la fine del bicameralismo paritario, ma vorrebbero che i componenti del Senato continuassero ad essere eletti dai cittadini.

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