imperfezioneIrrequieta per carattere, sperimentatrice per vocazione, Meg, la ex cantante dei 99 Posse, da qualche giorno ha presentato il suo nuovo album da solista, il terzo, intitolato Imperfezione. È un disco molto personale, intimo, in cui emerge una Meg felice, innamorata: “In generale, quando scrivo, non riesco a prescindere dalle cose che vivo. Questo disco l’ho scritto e arrangiato di getto, mi sono fidata molto del mio istinto, lasciandomi guidare come mai prima d’ora avevo fatto. Sono stata sempre molto razionale, e invece in questa fase della mia vita ho scoperto che la parte razionale può essere molto distruttiva, mentre sono le parti imperfette quelle più vitali, che mi fanno sentire felice. Mi sono resa conto improvvisamente che nell’imperfezione si realizza il possibile, e non nella perfezione che è un mondo astratto, rigido, un archetipo sempre uguale a se stesso”.

A un certo punto della sua vita, l’artista napoletana ha sentito il bisogno di fuggire via dall’Italia, stabilendosi per qualche tempo a New York, dove ha potuto proseguire la sua ricerca musicale: “Per una serie di motivi avevo bisogno di ossigeno, di linfa vitale, sentivo che la mia città e il mio paese in quel momento non riuscivano a offrirmi ciò di cui avevo bisogno. E poi mi piace sperimentare, muovermi in un mondo sonoro che sia mio. Imperfetto, ma mio. Ho bisogno di ricercare i suoni, sia per quanto riguarda i sintetizzatori sia le ritmiche, che in questo disco hanno una valenza fondamentale, sono l’elemento ancestrale della mia musica. Volevo che suonassero molto metropolitane, distorte, sporche e New York, in tutto questo, ha avuto una grandissima influenza”.

Meg come molti ragazzi anche tu hai sentito il bisogno di fuggire via dall’Italia.
Già, sono sempre più i ragazzi e le ragazze che sono costretti a cercare le proprie radici in un altro posto, che non è quello in cui sei nato. Hai bisogno di ripartire da zero, di guardare avanti e mai indietro. Hai bisogno di ricostruirti una rete di affetti, hai bisogno di dimenticarti della paura, della nostalgia. Il brano Occhi d’oro parla di questo ed è una delle canzoni a cui tengo di più.

Cosa hai ascoltato durante la lavorazione dell’album?
Ho ascoltato tantissima musica live, che avveniva per strada. A New York in ogni fermata della metro ci sono musicisti pazzeschi che si esibiscono, e che suonano i generi più disparati. E ho assistito a dei veri e propri concerti incredibili per strada. Era bello vedere la determinazione e la leggerezza di questi artisti nel fare il proprio lavoro. I concerti improvvisati per strada rappresentano una grande fetta di quel che ho ascoltato in quel periodo. Ho ascoltato molta musica classica ed elettronica, i miei riferimenti culturali sono stati Gershwin e Majakovskij.

Quanto ti ha influenzato musicalmente la Grande Mela?
Ricordo che quando mi sono trasferita a New York  mi sono resa conto che gli input audio erano molto fortissimi per un essere umano. Non ero abituata a questi suoni così forti, continui. Martelli pneumatici, aerei, le sirene dei pompieri, senti i passi della gente nella metropolitana che echeggiano, è un suono ritmico fortissimo. Così, nel brano Concerto Per mi sono immaginata la città come un’enorme orchestra, nella quale ogni elemento fa la sua parte. Era divertente immaginarsi che gli elementi di questa orchestra fossero appunto gli aerei, i passi delle persone, i motori delle motociclette, delle automobili, delle grida dei venditori in posti come China Town. È stato un po’ un gioco.

Da questa fuga è scaturito Imperfezione, disco che hai prodotto grazie al crowdfunding.
Quando ero a New York qualche volta, di mattina, andavo ad ascoltare le prove della New York Philharmonic orchestra. Lì, pagando 20 dollari, hai la possibilità di assistere alle prove. Da allora hanno cominciato a telefonarmi settimanalmente per chiedermi se volessi donare soldi alla loro Fondazione. Mi ha colpito molto il fatto che una grossa istituzione come quella mi chiedesse soldi, e che lo facesse senza vergogna, senza alcun tabù. L’idea di organizzare una campagna di pre-order del disco a scatola chiusa è nata proprio da qui. Credo che in un momento come questo, in cui il musicista non ha mecenati né produttori alle spalle, non debba farsi problemi nel chiedere ai propri ascoltatori di sostenerlo economicamente. Senza timidezza. Il mio esperimento è andato molto bene, sono rimasta colpita dal mio pubblico che è molto sensibile e molto attento a queste novità. Avere tanta gente che ti compra il disco a scatola chiusa è stata una grandissima soddisfazione, mi piacerebbe andare a casa di ognuno per ringraziarli. Mi sento molto grata verso queste persone. in un momento in cui la gente deve risparmiare, avere chi spende 20 euro per comprarsi il tuo disco è un traguardo inimmaginabile e di grande soddisfazione.

Queste le prime 4 date del tour estivo di MEG:
01-07-2015
PADOVA – Sherwood Festival
05-07-2015 VARESE – Convergenze Festival @ Parco Mantegazza al Castello di Masnago
19-07-2015 ROMA – I solisti del Teatro @ Giardini della Filarmonica Romana
25-07-2015 MONTE S.ANGELO (FG) – FestambienteSud

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